Il funerale di Papa Francesco, svoltosi il 26 aprile 2025, ha rappresentato un evento di portata mondiale, richiedendo un’organizzazione complessa e una significativa mobilitazione di risorse.
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Tuttavia, in linea con la sua nota sobrietà, il Pontefice aveva predisposto che le spese relative alla sua sepoltura non gravassero né sulla Santa Sede né sullo Stato italiano.
Nel testamento redatto nel 2022, Papa Francesco specificava che le spese per la preparazione della sua sepoltura sarebbero state coperte da un benefattore anonimo. Il documento, reso pubblico dalla Santa Sede il giorno della sua morte, indicava che i fondi sarebbero stati trasferiti alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, con istruzioni affidate a monsignor Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Bergoglio aveva scelto di essere sepolto in un loculo semplice, situato tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza della suddetta basilica, con l’unica iscrizione “Franciscus”.
Le spese direttamente legate alla cerimonia religiosa e al protocollo vaticano, come la gestione della salma, i paramenti, i fiori, l’altare, il cerimoniale, la logistica interna a San Pietro e l’organizzazione dei media accreditati, sono state interamente a carico della Santa Sede, attraverso l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) e il Governatorato dello Stato Vaticano. Sebbene non esistano dati ufficiali pubblici, si stima che, grazie alle semplificazioni volute da Papa Francesco, il costo finale possa aggirarsi intorno a un milione e mezzo di euro.
Per quanto riguarda le spese esterne, come il controllo del territorio, i trasporti, il presidio sanitario, i dispositivi di ordine pubblico, la sicurezza antiterrorismo e la gestione dei flussi turistici, queste sono state sostenute dallo Stato italiano.
Il Governo ha stanziato inizialmente 5 milioni di euro per coprire le prime spese relative alla sicurezza pubblica, mobilitando oltre 2.000 agenti delle forze dell’ordine, centinaia di mezzi e squadre di emergenza, e migliaia di volontari della Protezione Civile.
Papa Francesco aveva espresso il desiderio di un funerale semplice, “con dignità, ma come ogni cristiano”. Tra le novità introdotte, vi è stata l’eliminazione del catafalco e della triplice bara tradizionale, con la deposizione immediata del corpo del defunto Papa all’interno di una sola bara e l’esposizione ai fedeli nella bara aperta. Queste modifiche sono state formalizzate nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvato il 29 aprile e stampato il 4 novembre 2024.