Nel cuore di Trastevere a Roma vi è un chiostro dedicato ad un Santo inesistente: la storia del chiostro di San Cosimato

loading

La Capitale non smette mai di sorprendere tra i suoi monumenti e le tante tradizioni. Una curiosità che in pochi conoscono è che nel cuore di Trastevere vi è il chiostro di San Cosimato, edificio dedicato ad un Santo che non esiste.

Roma, chiostro di San Cosimato: la storia del Santo inesistente

Trastevere è il cuore pulsante di Roma caratterizzato dalle tante viuzze che lo compongono, locali ed edifici di altre epoche. Tra queste vi è anche il Chiostro di San Cosimato, una chiesa e un monastero che fanno parte dell’Ospedale Nuovo Regina Margherita. In realtà non vi è nessun santo a cui è dedicato.

LEGGI ANCHE:– A Trastevere troverai una fontana davvero particolare, quando ci passi davanti osservala attentamente

Il nome, infatti, non rimanda a nessuno in particolare ma deriverebbe dalla combinazione di due nomi, Cosma e Damiano. Sono in tanti a chiamarlo Il piccolo San Cosma che si distingue dalla grande Basilica di San Cosma.

Le sue origini risalgono al Medioevo, con precisione nel 900. Tuttavia, è stato consacrato solamente nel 1069 per volere del Papa Alessandro II. Successivamente è stato ceduto ai frati benedettini camaldolesi e poi alle seguaci di Santa Chiara, chiamate “poverelle”. Per molto tempo è stato un luogo di preghiera e di pace ma alla fine del 1800 è venuta meno la sua funzione di convento. Il comune di Roma lo ha trasformato in un ospizio. A seguire è stato inserito nel complesso ospedaliero Regina Margherita.

L’atmosfera suggestiva e mistica del luogo

Pace e tranquillità, suggestione e unicità, chiunque giunga nel chiostro del santo inesistente resta avvolto da un’atmosfera mistica. Al centro è presente un’antica vasca che oggi ha la funzione di fontana. La chiesa è semplice ed è costituita da una singola navata, al suo interno, invece, vi sono molte opere d’arte come un antico affresco rappresentante San Francesco e Santa Chiara con al centro la Vergine con il bambino.

FOTO: SHUTTERSTOCK