A 50 anni dalla creazione della collezione d’arte contemporanea dei Musei Vaticani, voluta da Paolo VI, è stata allestita una mostra diffusa. Una selezione di dieci opere acquisite nell’arco degli ultimi vent’anni.
LEGGI ANCHE – Eco-attivisti ai Musei Vaticani: la multa da pagare per aver incollato le mani sulla statua di Laocoonte
La mostra diffusa
La collezione Contemporanea, oggi dal nome Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, compie 50 anni. Si tratta della collezione d’opere d’arte più giovane dei Musei Vaticani, voluta personalmente da Paolo VI, che nel 1973 aveva riunito tutti gli artisti nella Cappella Sistina, celebrandoli e parlando con ciascuno di loro. L’inaugurazione della collezione risale al 23 giugno, data esatta in cui 50 anni dopo si inaugurerà la mostra diffusa Contemporanea 50, per celebrarla.
Il 21 giugno, giorno della presentazione della mostra, si festeggia anche l’anniversario della elezione al soglio pontificio di Paolo VI del 21 giugno 1963. Si tratta di un avvenimento importante, come sottolinea Micol Forti, curatrice della mostra, perché sancisce l’impegno della chiesa ad essere parte del mondo dell’arte, per veicolare il sovrumano attraverso l’umano.
Basta pensare che il primo articolo sull’arte contemporanea di Paolo VI è del 1931 dal nome “Arte Contemporanea Futura”, che ci fa pensare allo sguardo lungimirante del pontefice e il suo sostegno alle forme d’arte.
La mostra diffusa si compone di dieci opere, dislocate nelle diverse sale dei Musei Vaticani. Nel Museo Gregoriano Egizio si può incontrare una grande pittura di Ivan Vukadinov, mentre nel Museo Gregoriano Etrusco una composizione in pelli di salmone di Elpida Hadzi-Vasileva.
Il Padiglione delle Carrozze ospita il grande manto metallico, composto con i colli di bottiglia, dell’artista contemporaneo ghanese El Anatsui, e la sezione Anima Mundi il crocifisso in legno e ceramica di Mimmo Paladino. Seguono l’Ala d’angelo in travertino di Giuliano Giuliani, la serie fotografica di Paolo Gioli, catturata proprio nelle sale dei Musei Vaticani, l’installazione multimediale dell’artista colombiana Monika Bravo e la personale visione degli spazi architettonici di Alain Fieischer. Nella Galleria della Biblioteca si trovano due grandi planisferi in carta ritagliata di Pietro Ruffo.
Contemporanea 50, la presentazione
Per concludere, nella Pinacoteca, si potrà incontrare la “Grande Aura” del 1992, opera di Guido Strazza, autore che partecipato alla presentazione della mostra diffusa. Come ha sottolineato Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, “Guido Strazza rappresenta ciò che vogliamo celebrare oggi: la grande aura, il segno dell’arte sul mondo”.
Barbara Jatta ha continuato affermando che “gli artisti hanno la capacità di distillare la realtà, di disegnare l’invisibile” e se l’arte nasce dall’arte, quello che i Musei Vaticani hanno intenzione di comunicare con Contemporanea 50 è proprio il valore del visibile che rappresenta l’invisibile.
Sono intervenute anche Micol Forti, curatrice, con Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani, sottolineando soprattutto l’intento di suscitare domande, non semplice passività di fronte alla bellezza.