Nel mondo è emergenza per la diffusione del pericoloso virus proveniente dalla Cina e dopo i due casi confermati a Roma, sale la preoccupazione anche in Italia per un eventuale contagio. Ma anche sul coronavirus, la bufala è sempre in agguato. Sono diverse le fake news che circolano e si diffondono soprattutto attraverso social network e chat. Alcune, gravissime, riguardano l’ospedale Umberto I di Roma, costretto a intervenire per placare la psicosi.
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Coronavirus, la bufala viaggia su whatsapp
C’è, in particolare, un messaggio vocale di una donna che, partito da un gruppo su whatsapp, sta mettendo in allarme molte mamme della capitale. Come una vera e propria catena di Sant’Antantonio le parole dell’anonima cittadina stanno raggiungendo milioni di persone, anche fuori Roma.
“Buonasera, mamme. Vi volevo avvisare di non portare i vostri figli all’Umberto I. Una mia cugina stava portando il bambino in quell’ospedale ma l’hanno buttata fuori perché c’è un bambino con questo virus e altri 10 casi sospetti” dice la voce femminile.
Altre fake news sull’Umberto I
Ed è sempre via whatsapp che si è diffusa anche un’altra bufala sul coronavirus che ha coinvolto lo stesso Ospedale. Questa volta, autrice del messaggio vocale divenuto virale sarebbe una sedicente infermiera del nosocomio romano che avvertirebbe di ben 27 casi di sospetta infezioni nella struttura ospedaliera.
La direzione dell’Umberto I è dovuta intervenire per arginare le conseguenza di quella che potrebbe essere una vera e propria psicosi, negando la circostanza. I dati certi, invece, parlano di due casi sospetti registrati nell’ospedale che sono risultati negativi dopo i controlli immediati effettuati dallo Spallanzani.
Rischio virus sui cellulari
Ma il coronavirus, oltre alle fake news, sta scatenando anche un pericoloso fenomeno di phishing. Esperti informatici mal intenzionati, infatti, stanno lanciando file contenenti virus che infettano i dispositivi elettronici. I pirati del web, facendo leva sulla fame di informazione degli utenti, hanno creato pericolosi file che mettono a rischio telefoni, tablet e pc. Il consiglio è di non scaricare questi file che arrivano via chat o via mail e di consultare sempre siti web affidabili per ottenere le giuste informazioni di prevenzione sanitaria.