Il metodo di pavimentazione delle strade mediante l’utilizzo dei sampietrini fu adottato sulle principali strade e piazze di Roma dalla metà circa del XVI secolo
I sampietrini compongono la gran parte della pavimentazione del centro storico e delle strade più antiche di Roma. Si tratta di blocchetti di leucitite (una roccia eruttiva) e selce (una roccia sedimentaria). Di forma cubica o di piramide tronca, le dimensioni di un sampietrino sono solitamente 12×12×6 cm, sebbene esistano altri formati. Detti anche “selci”, o in dialetto romanesco “serci“, questi blocchetti sono estremamente compatti e molto resistenti agli agenti atmosferici.
Il metodo di pavimentazione delle strade mediante l’utilizzo dei sampietrini fu adottato sulle principali strade e piazze di Roma dalla metà circa del XVI secolo. Si dice che l’invenzione del caratteristico lastricato si debba a Papa Sisto V. Tuttavia il nome fu dato nel 1725, quando si scelse di utilizzare proprio questi blocchetti per rifare la pavimentazione di Piazza San Pietro.
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Anche per questo motivo spesso sorge l’indecisione fra la forma “sanpietrino” o “sampietrino”: vista la provenienza della denominazione, sembrerebbe più corretta la prima forma. Tuttavia sono accettate entrambe.
Questo tipo di pavimentazione consiste nel posare e poi battere su un letto di sabbia i selci, per l’appunto, senza l’utilizzo di cemento. Il pregio di questa tecnica sta nella resistenza e nel respiro dato al terreno. Di fatto le strade in sampietrini furono adottate per far circolare meglio carri e carrozze.
Sampietrino, croce e delizia della Roma moderna
Nonostante i celebri blocchetti siano uno dei simboli della Città Eterna, i romani conoscono bene anche lo svantaggio che questa pavimentazione comporta nella vita di tutti i giorni. Le strade sono resistenti ma necessitano di una grande manutenzione per non divenire irregolari. E purtroppo c’è da dire che spesso invece si riducono ad un “tagadà” per gli automobilisti, che vedono gli effetti di questa incuria ripercuotersi sugli ammortizzatori delle loro auto. E quindi sui loro portafogli.
Il rischio è anche per la sicurezza, soprattutto per chi percorre le strade sui motocicli o addirittura in bicicletta. I ciclisti, che già hanno pochi spazi dedicati ai loro percorsi nella Capitale, sono spesso costretti a percorrere le strade principali insieme alle vetture e sicuramente devono fare ancora più attenzione sulle strade lastricate con sampietrini.
Infine, sembrerà un problema da poco, ma chi fa la movida al centro di Roma lo sa bene: mettere le scarpe alte sui sampietrini equivale a una tortura. Con i tacchi ai piedi, andare a prendere un drink in centro può trasformarsi in una penitenza.
Tuttavia, chi ama tanto la città ed è affezionato ai suoi simboli può scegliere due vie: soffrire un po’ per una sera, oppure adattare il look alla serata. La splendida vista delle vie del centro ripaga sicuramente lo sforzo.
Articolo di Alessandra Zoia