A Roma c’è un sampietrino dalla storia misteriosa, associata a Michelangelo, Bernini e Nerone. L’incisione sembra quella di un cuore, ma potrebbe rappresentare anche un pomodoro.
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Dove si trova il cuore di Nerone?
La città di Roma è disseminata di sampietrini. Si tratta di una pavimentazione di origine romana, che prende il nome proprio dalla famosa piazza San Pietro nella capitale. Sono in uso dal 1600, tutt’ora ricoprono la superficie delle più importanti e antiche strade di Roma, con la loro forma quadrata o rettangolare e le loro ridotte dimensioni.
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Si potrebbe pensare quindi, e forse non a torto, ad un’unica scia di sampietrini, indistinguibili, ciascuno uguale a quello accanto, a quello accanto al seguente e così via. Nelle vie di Roma, invece, è nascosto un unicum, diverso da tutti gli altri: il cuore di Nerone.
Si differenzia grazie ad un’incisione, un bassorilievo a forma di cuore, e fu trovato anni fa da alcuni bambini. Ci troviamo in corrispondenza della Rosa dei Venti proprio in piazza San Pietro. Il cuore di Nerone si colloca nel riquadro sud-ovest, nel vento di “libeccio”. Che la sua posizione abbia un significato particolare?
Questa domanda non ha una risposta certa, dal momento che il sampietrino rimane completamente immerso nel mistero. Sono solamente leggende quelle che ipotizzano anche solo le origini del cuore di Nerone. Una leggenda ci racconta che fu Michelangelo a scolpire il sampietrino nella Rosa dei Venti, nel ricordo di un amore sfortunato. Altrimenti si pensa che lo scolpì Gian Lorenzo Bernini, autore del magnifico colonnato che corre intorno alla piazza. Un’ultima leggenda narra che fu inciso da un soldato durante il discorso che Garibaldi tenne il 2 luglio 1849, prima di ripartire da Roma, sancendo la fine della famosa “Repubblica Romana”. Non c’è una versione ufficiale.
Il sampietrino che rappresenta un pomodoro
Rimanendo in tema di suggestioni, si potrebbe mettere in dubbio persino la rappresentazione stessa sul sampietrino. Se quello che ad un primo sguardo sembra innegabilmente un cuore, fosse invece un pomodoro?
Facciamo un passo indietro e parliamo della realizzazione della Rosa dei Venti, il luogo dove si trova il cuore di Nerone. La pavimentazione è opera dell’abate astronomo Filippo Luigi Gilij, che potrebbe essere stato coinvolto anche nella posa del sampietrino in questione.
Oltre ad essere astronomo, L’abate Filippo Luigi Gilij, era anche un esperto naturalista. In Vaticano aveva un orto dove coltivava piante sudamericane. Nel 1789, aveva scritto un libro di botanica, dal titolo: “Osservazioni fitologiche sopra alcune piante esotiche introdotte in Roma“. Confrontando i disegni, la rappresentazione del “cuore di Nerone” risulta molto simile a quella del “solanum lycopersicum pyriforme” cioè il pomodoro.