loading

Con l’arrivo dell’autunno e l’abbassamento delle temperature, nel Lazio si inizia a respirare davvero l’atmosfera di stagione, che invita a svolgere attività tipiche che scaldano l’anima e il palato, come la raccolta dei funghi! Ma dove è possibile trovare queste delizie naturali?

Il Lazio è ricco di aree verdi come parchi e boschi che non solo offrono paesaggi da ammirare, ma sono anche ideali per cercare i funghi.

Le migliori aree per raccogliere funghi nel Lazio

funghi
shutterstock

Tuscia Viterbese

La Tuscia è un’area incantevole, perfetta per chi ama immergersi nella natura e distaccarsi dallo stress cittadino. Questa zona, oltre che di rara bellezza, ospita parchi e riserve naturali ideali per la raccolta dei funghi, come il Parco Naturale Regionale Marturanum, famoso per le sue foreste rigogliose. Ai piedi dei Monti Cimini, la valle del Vezza e la valle del Treja sono altre aree ottime per passeggiate autunnali alla ricerca di funghi, in particolare porcini e ovuli.

Ciociaria

In provincia di Frosinone, la Ciociaria offre mete naturalistiche eccezionali, come il castagneto secolare di Terelle, ideale per la raccolta dei porcini, e la Val Canneto, conosciuta per le sue cascate, faggi secolari, rifugi e sentieri immersi nel verde. Questa valle è un luogo perfetto per gli appassionati, che possono trovare una varietà di funghi lungo i sentieri e nelle zone più ombreggiate, grazie al microclima favorevole.

Circeo

Sebbene sia più nota per le sue spiagge, la zona del Circeo offre anche spunti per una gita fuori porta autunnale. Borghi come San Felice Circeo, Sperlonga e Gaeta non sono solo splendidi paesaggi marittimi ma offrono anche zone collinari e boschive. Soprattutto nelle aree all’ombra del Promontorio del Circeo, si possono trovare funghi come il galletto o finferlo, riconoscibile per il suo colore giallo-arancio.

Limitazioni e permessi per la raccolta dei funghi nel Lazio

Prima di immergersi in questa attività, è importante ricordare che per raccogliere funghi nella Regione Lazio è necessario aver partecipato a un corso di formazione micologica della durata minima di 14 ore, per ottenere l’attestato richiesto. Il corso è essenziale per la sicurezza, in quanto insegna a riconoscere le varietà commestibili ed evitare specie velenose che, nel Lazio, includono l’Amanita phalloides, tra le più pericolose.

Il permesso prevede poi il versamento di un contributo annuale di €25,00 per i residenti e €40,00 per i non residenti.

LEGGI ANCHE: — Ad un’ora da Roma c’è il bosco delle meraviglie: potrai passeggiare fra noccioli, querce e biancospini

I giorni autorizzati per la raccolta sono il martedì, venerdì, sabato e domenica. La raccolta è limitata a un massimo di 3 kg per persona al giorno, un limite stabilito per permettere la rigenerazione dei funghi e mantenere l’equilibrio dell’ecosistema. Alcune specie, inoltre, possono avere limitazioni specifiche in base a regolamenti locali.

Sicurezza nella raccolta dei funghi

Seppur affascinante, la raccolta dei funghi richiede conoscenze adeguate: molte varietà possono sembrare simili, ma alcune sono tossiche o addirittura letali. È quindi consigliato praticare questa attività solo se si è esperti o accompagnati da un conoscitore esperto di micologia, oppure seguendo rigorosamente le istruzioni apprese durante il corso. Ricorda di portare sempre con te un cesto di vimini (che permette la dispersione delle spore) e un coltello per tagliare i funghi alla base, evitando di danneggiare il micelio.

Ora non resta che armarsi di cesto, compagnia e di un po’ di pazienza per esplorare i boschi laziali alla ricerca di funghi da gustare in un buon pranzo autunnale!