Parte dai residenti del Municipio V la colletta per pagare il restyling di un nasone: oggi i passanti dicono che è il più bello di Roma.
Dicono sia il nasone più bello di Roma quello in viale Giovanni Battista Valente 139, al Prenestino. Sarà vero? Per giudicare basta andare a vederlo.
La ristrutturazione ha preso il via sotto la spinta del consigliere Fabio Piattoni – ex Pd, eletto quindi al municipio V con la lista Marchini: indignato per via dello stato di abbandono in cui versava il nasone, ha parlato con residenti e commercianti della zona per organizzare una colletta.
In men che non si dica è stato possibile avviare la ristrutturazione della fontanella, finanziata e messa in atto dai cittadini coinvolti e dallo stesso consigliere, grazie ai circa 100 euro raccolti, necessari alle operazioni di pulizia e riverniciatura del nasone.
Piattoni ha poi gioito sul suo profilo Instagram pubblicando la foto del nasone a fine restyling insieme a questo messaggio:
Venite a visitarlo. Sono felice di aver contribuito a dare un po’ di speranza e bellezza ad una città ormai rassegnata.
Quando sono nati i nasoni? Ecco la storia della tipica fontanella romana
A Roma ci sono 2.500 nasoni, insieme ad altre 114 fontanelle di varie fogge, forme e misure. L’installazione di fontanelle da cui sgorgasse acqua potabile disponibile per tutti a Roma inizia dal 1874. In quell’anno infatti il Comune – per iniziativa del Sindaco Luigi Pianciani e dell’assessore Rinazzi – fece realizzare e installare queste strutture cilindriche in ghisa, decorate, all’epoca, con delle teste di drago sui cannelli di uscita.
Man mano che l’uso di mettere questo tipo di fontanella andava a diffondersi in quasi tutte le strade della città, le teste di drago decorative scomparvero per lasciare il posto ad un semplice tubo metallico ricurvo: molto simile ad un “nasone” – appunto – e da questo fatto proviene il tipico nome.
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Per quanto innegabilmente caratteristico e pittoresco, il design del nasone pone un problema facilmente intuibile: l’immenso spreco d’acqua. Negli anni ’80 ci fu un tentativo da parte dell’amministrazione comunale di tamponare la situazione modificando la fontanella, apponendo manopole o pulsanti per regolare il flusso dell’acqua. L’idea non ebbe seguito, ben presto molti nasoni modificati furono vandalizzati e il progetto fu abbandonato.
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