Gli ambientalisti attivisti di “Ultima Generazione” dovranno pagare una multa 1500 euro e scontare 9 mesi di reclusione.
Attivisti ai Musei Vaticani, cosa è successo
Torniamo indietro all’agosto del 2022, quando i due eco-attivisti, Guido Viero e Maria Rosa Ester Goffi, si sono fisicamente incollati alla statua di Laocoonte nei Musei Vaticani.
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Il motivo di tale azione è da ricondurre ovviamente ad una protesta di tipo politico e sociale. Gli attivisti hanno scelto proprio la statua di Laocoonte. Secondo la leggenda Laocoonte era un sacerdote troiano, figlio di Antenore, che durante la guerra di Troia, intimò i suoi concittadini a non far entrare il famoso cavallo all’interno delle mura. Laocoonte era conosciuto anche per i suoi poteri di veggenza, per questo i greci inizialmente attesero per decidere sul da farsi. Il sacerdote aveva chiaramente pronunciato queste parole: “Temo i greci anche quando portano doni”. Fu Atena, divinità favorevole ai greci a punire i figli e in seguito lo stesso Laocoonte, stritolandoli con due serpenti marini. I greci presero questo avvenimento come un segno e decisero di far entrare il cavallo nelle mura di Troia.
Il segnale d’allarme allora rimase inascoltato, così come quello che gli attivisti stanno cercando di lanciare sul clima e sull’ambiente. Con quel gesto gli attivisti hanno chiesto di fermare la riapertura delle centrali a carbone e di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per l’estrazione di gas naturale. Questo è da aggiungere alla richiesta di procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile.
La pena da scontare
Se l’appello potrebbe essere rimasto inascoltato come quello di Laocoonte, si è comunque proseguito a condannare gli attivisti per l’azione in sé. Il tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone ha condannato Guido ed Ester a 9 mesi di reclusione e 1500 euro di multa ciascuno per danneggiamento “di monumento pubblico di inestimabile valore storico-artistico”.
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Laura Zorzini, che si è occupata dello scatto del momento di protesta, ha ricevuto una pena meno severa, con un’ammenda di 120 euro. A questo si aggiunge per i tre condannati il dovere di pagare le spese processuali.