Il giardino degli Aranci a Roma è un luogo unico dove trascorrere giornata all’insegna del relax: è caratterizzato da un effetto ottico

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Almeno una volta nella vita chiunque sia a Roma deve visitare il Giardino degli Aranci, un luogo unico e ineguagliabile dove poter ammirare la bellezza della città eterna.

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Situata in Piazza Pietro d’Illiria, sull’Aventino, offre sia una vista mozzafiato che un effetto ottico imperdibile.

L’effetto ottico al Giardino degli Aranci

Il Giardino degli Aranci è molto noto dai romani e dai turisti che lo raggiungono con molta facilità poiché curiosi dalla storia sull’effetto ottico del posto. Infatti, una delle curiosità più suggestive che lo caratterizzano è proprio questa.

La prima cosa da sapere è che il Giardino degli Aranci ha una struttura simmetrica e al centro vi è un viale dedicato a Nino Manfredi che fa porta alla famosa terrazza. Una volta giunti a metà del viale è possibile intravedere la cupola di San Pietro.

Continuando a camminare verso la terrazza la visuale diventerà sempre più grande così da regalare un effetto visivo unico dove poter ammirare la bellezza della città eterna.

Un po’ di storia sul giardino e l’albero di aranci

La storia degli Giardino degli Aranci ha origine nel 1220 quando San Domenico vi piantò un albero di arance. Da quel momento tutti credettero che quel frutto fosse miracoloso.

Tuttavia, l’albero dei miracoli non è presente nel giardino poiché la pianta, nata in maniera spontanea dai resti di quella piantata da San Domenico, si trova nel chiostro della chiesa di Santa Sabina. E’ possibile vederla grazie ad una piccola apertura situata nel muro di recinzione che va a racchiudere il chiostro.

In principio, però, il Giardino degli Aranci faceva parte della fortezza dei Savelli. La riapertura al pubblico risale al 1932 e da quel momento è stato trasformato in un vero e proprio giardino panoramico per mezzo del lavoro di Raffaele de Vico.

L’obiettivo era quello di creare un’altra terrazza panoramica su Roma simile a quelle del Gianicolo e del Pincio.

FOTO: SHUTTERSTOCK