Emergenza rifiuti a Roma, Renato Zero si scaglia di nuovo contro Virginia Raggi

L’emergenza rifiuti a Roma sta facendo ribellare i Vip. Sui social e negli eventi pubblici, i personaggi del mondo dello spettacolo si scagliano contro l’incuria delle strade della Capitale, invase dalla spazzatura. Anche Renato Zero ha lanciato un irato appello alla Sindaca Virginia Raggi. Durante la presentazione del suo ultimo album, il cantante romano ha dichiarato:

“Quando un essere umano attraversa Roma, che dovrebbe essere la capitale d’Italia, del governo, ospita lo stato della Città del Vaticano, io trovo assurdo che con queste componenti io debba affrontare le buche, il disagio della sporcizia e soprattutto la non capacità di risfoderare l’ottimismo e l’entusiasmo”

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Parole forti e adirate quelle di Renato Zero. Non sono niente in confronto a quelle pronunciate più avanti, sempre durante la conferenza. Parlando del rapporto fra uomo e natura, il cantante fa direttamente riferimento Sindaca, con parole possibilmente ancor più ficcanti.

“Io ho paura che alle volte guardo il cielo e penso di avere scritto il cielo ma il mio cielo non era quello, era un cielo che si affacciava anche col temporale ma i temporali di una volta erano sorridenti, ti regalavano il sorriso, venivano a pulire quello che non puliva la Raggi”.

Emergenza sanitaria nella Capitale? Ecco cosa sta succedendo

L’emergenza rifiuti a Roma si sta trasformando in una emergenza sanitaria stando a quanto dichiarato da Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, presidente e vice presidente dell’Ordine dei medici di Roma. Infatti la quantità di rifiuti accumulati nelle strade col tempo si degraderanno, attirando animali, insetti e diffondendo malattie. Questa la nota diffusa:

“Il caos in cui versa l’Ama con le ennesime dimissioni dell’ennesimo Consiglio d’amministrazione e la nomina di un nuovo responsabile preoccupa l’ordine dei medici di Roma e provincia che continua a monitorare costantemente la situazione. La raccolta dei rifiuti nella Capitale d’Italia si regge, e male, su un fragilissimo equilibrio basato principalmente sulla buona volontà delle Regioni vicine ad accogliere, seppur a caro prezzo, i nostri residui. Non c’è spazio dunque per improvvisi blackout del ciclo di raccolta e smaltimento”