A Roma nelle giornate del 23 e del 24 giugno 2023 si festeggia San Giovanni e il “rito dell’acqua”.
Precedentemente i due giorni erano legati al solstizio d’estate collegato alla dea fortuna, dea madre protettrice di ogni avversità.
Festa San Giovanni e rito dell’acqua: di cosa si tratta?
Molto tempo fa, il 24 giugno si celebrava a Roma il giorno della Fors Fortuna, la dea forte, madre protettrice di ogni avversità. Per l’occasione, il Tevere veniva abbellito con fiori ed erbe, dato che l’acqua era un elemento essenziale per la dea e per Tiche, figlia di Teti e Oceano, genitori di tutti i fiumi, e Norzia.
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Fu il sesto re di Roma, Servio Tullio, nel VI sec. a.C. che volle introdurre il culto della italica dea Fortuna e la tradizione vuole che fu lui ad istituire la Festa in suo onore proprio nel giorno del solstizio d’estate.
La devozione del re è stata considerata come un amore “umano” dallo stesso Plutarco, che ha utilizzato tale metafora come modo di esprimere la “fortuna” di Servio Tullio, dalle umili origini fino ad essere proclamato re alla morte di Tarquinio Prisco. Dal latino, Fortuna è una parola che rimanda alla dea del destino e della casualità.
Attualmente si porta avanti il rito dell’acqua di San Giovanni, anche quello per benvolere agli dei. Esso consiste nel raccogliere la sera del 23 giugno erbe e fiori selvatici e lasciarli in una ciotola, poi devono restare fuori tutta la notte che è considerata la più corta dell’anno. I fiori devono essere immersi e coprirsi poi di rugiada.
Tra le erbe presenti dovrebbe essersi l’iperico che ha le capacità antinfiammatorie, antidepressive e cura i disturbi del sonno. Essa è conosciuta anche come Erba di San Giovanni.
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