La Fontana di Trevi è composta per la maggior parte da travertino, roccia utilizzata dai romani in molte opere
La Fontana di Trevi a Roma è uno dei monumenti più amati dai turisti che non perdono occasione di visitarla e lanciare una monetina come portafortuna. Si tratta, infatti, di una delle opere più iconiche della città eterna, immortale grazie ai suoi dipinti e film girati proprio da quelle parti come La dolce vita di Federico Fellini. Un altro dettaglio che la caratterizza è il materiale con la quale è stata realizzata: il Travertino, una roccia relativamente tenera che abbonda nell’area e che, per secoli, è stata usata per la creazione di statue, monumenti e palazzi.
Fontana di Trevi, l’importanza del Travertino
La Fontana di Trevi è un’opera realizzata da Nicola Salvi, architetto incaricato nel 1700 da papa Clemente XII di progettare un monumento per adornare la facciata di Palazzo Poli. I lavori, furono conclusi nel 1764 da Giuseppe Pannini.
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Non tutti sanno che la maggior parte della fontana di Trevi è composta da travertino. Si tratta di una roccia molto usata nella costruzione dei monumenti in epoca romana facile da estrarre e materiale ottimo da scolpire e lucidare.
Da un punto divista geologico, invece, il travertino è una roccia sedimentaria carbonatica che si forma principalmente in ambiente continentale di acqua dolce. Le condizioni favorevoli sono la precipitazione di calcite e aragonite a partire da acqua.
La sua provenienza risale all’area di Acque Albule, vicino a Tivoli e circa a 25 km dalla Capitale. Ci troviamo nei pressi dei Monti Tiburtini, lungo l’Appennino Centrale, e l’area della cava è sita lungo una depressione morfologica, un abbassamento del terreno che rimanda alla presenza di faglie di tipo normale.
Icona della città eterna
La fontana di Trevi come il Colosseo è un monumento iconico della città eterna che almeno una volta nella vita bisogna visitare. Maestoso, elegante, attualmente anche ristrutturato, è un’opera che lascia il segno.
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