Nel 1600 Papa Paolo V Borghese volle realizzare la Fontana dell’Acqua Paola, più comunemente chiamata “Fontanone del Gianicolo”. Tale costruzione avvenne dopo il ripristino dell’Acquedotto Traiano, da lui stesso avviato. Il progetto venne portato a termine tra il 1610 e il 1614 grazie a Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio. Essa rappresenta un punto di riferimento per Roma ma non tutti conoscono l’errore nell’epigrafe che si nasconde.
Fontanone del Gianicolo, l’errore nell’epigrafe di cui nessuno parla
Il fontanone del Giancolo dal 1901 agli anni ‘30 del Novecento alimentò la prima centrale idroelettrica di Roma e la grande epigrafe dell’attico presente un errore. Viene citato il restauro dell’acquedotto alsietino ma in verità fu l’antica acqua traiana ad essere ripristinata.
Il lato B della fontana
La Fontana è divisa in due parti: lato A e lato B. Il primo è quello che tutti siamo soliti visitare con tanto di epigrafe e tutta la simbologia. Il lato B, invece, si estende alle spalle dell’opera e nel Seicento comprendeva un grande giardino che sarebbe dovuto diventare un Orto Botanico.
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Oggi, resta soltanto un piccolo giardino sul retro della fontana al quale si accede attraverso una scalinata. Dopo di essa vi è un panorama mozzafiato da cui poter ammirare la città eterna.
Altre curiosità sul monumento
La forma del Fontanone del Giancolo non è rimasta la stessa nel corso degli anni. Infatti, alla fine del ‘600 l’architetto Carlo Fontana ne modificò il prospetto, rendendo la fontana attuale. Oggi è un monumento in marmo. Nella metà dell’800 i francesi la danneggiarono a causa della permanenza della breve Repubblica Romana. Il primo restauro avvenne nel 1859, il secondo nel 1934 e il terzo nel 1950. Nei primi anni Duemila, invece, l’Amministrazione Capitolina diede il via ad un intervento molto importante.
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