16 ottobre 1943, ottanta anni fa il rastrellamento del ghetto di Roma,1200 ebrei furono portati via: storia e origine del termine
Il 16 ottobre 1943 oltre mille ebrei furono deportati dai nazisti che decisero di raggiungerli nelle loro case proprio nel loro giorno di riposo, intenti a celebrare anche la festa di Sukkot. L’arresto avvenne dalle 5.30 alle 14. Il Ghetto fu il centro del rastrellamento che poi si espanse in diversi punti della di Roma. Ma cosa si intende per ghetto? Scopriamo l’origine e la storia.
Ghetto di Roma, storia del grande rastrellamento
Il grande rastrellamento avvenne il 16 ottobre 1943 quando furono arrestati migliaia di ebrei che restarono rinchiusi per due giorni al Collegio Militare di via della Lungara. Successivamente trasportati a forza su un treno merci alla stazione Tiburtina verso il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Arrivarono alla meta soltanto 1022 ebrei su 1200 che vennero portati via dalle loro case. Finita la guerra, nel 1945, sopravvissero soltanto 16 persone, 15 uomini e una donna.
Ghetto di Roma, origine del termine ghetto
Il ghetto è un termine che è stato usato per la prima volta nel sedicesimo secolo. L’origine deve essere ricercata dal veneziano, in particolare dalla parola ghèto che sta a significare fonderia, luogo dove veniva gettato il metallo. All’epoca, gli ebrei si erano insediati proprio in quel posto. Successivamente il ghetto indicava i quartieri abitati dai gruppi di ebrei.
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Fin dal I secolo avanti Cristo, i romani mettevano in atto la segregazione razziale separando gli ebrei dal resto della popolazione. Tale principio venne ereditato anche nei secoli successivi tanto che nel Medioevo la discriminazione del popolo ebreo venne accentuata maggiormente.
Con la rivoluzione francese la segregazione venne abolita anche se successivamente, durante il nazismo, venne ricreato il ghetto di Varsavia dove mezzo milione di ebrei venne deportato nei campi di concentramento.
Firenze, Ferrara, Modena, Venezia, Ancona, Mantova, Trieste, Gorizia sono solo alcune delle città che per tre secoli, dal ‘500 all’800, furono segnate dalla presenza di ghetti.
Nel 1569 Pio V ordinò agli ebrei dello Stato della Chiesa, fatta eccezione di Roma e Ancona, di lasciare le loro terre. Migliaia di persone, dunque, furono costrette ad abbandonare le proprie case rifugiandosi negli Stati vicini.
L’ultimo ghetto risale al 1870 quando fu abolito a Roma. La zona che circonda la Sinagoga, però, viene ancora chiamata con tale nome. Inoltre, proprio da quelle parti 73 anni dopo, le SS deportarono migliaia di ebrei.
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