È stato ufficialmente inaugurato il primo tratto del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, un ambizioso progetto da 50 km che promette di trasformare Roma in una città più ciclabile, sostenibile e connessa. Ma mentre le autorità locali tagliano nastri e parlano di “valorizzazione degli spazi urbani” e “nuove esperienze per cittadini e turisti”, sui social l’entusiasmo è decisamente meno palpabile.

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Il primo lotto inaugurato riguarda circa 400 metri lungo via di San Gregorio, a due passi dal Colosseo e dal Palatino. Qui la carreggiata è stata rimodulata per restituire spazio a pedoni e ciclisti: 9 metri in più per la mobilità dolce, un nuovo giardino lineare, marciapiedi più ampi e una pista ciclabile da 3 metri. Il tutto incorniciato da un intervento che mira anche alla sostenibilità, con oltre 2000 mq di suolo reso permeabile e materiali chiari per contrastare l’effetto “isola di calore”.

Un’opera che, nelle intenzioni, non è solo mobilità, ma anche rigenerazione urbana e dialogo con la storia della Capitale. Il percorso sarà progressivamente connesso ad altri lotti, come quello in via Celio Vibenna e Piazza di Porta Capena, per completare l’anello ciclabile intorno al cuore archeologico di Roma.

Sui social però piovono critiche

Se l’inaugurazione è stata accolta con entusiasmo da istituzioni e media, sui social l’umore è molto diverso.

Tanti utenti, soprattutto tra i ciclisti urbani, hanno manifestato delusione, ironia e rabbia. I commenti più condivisi mettono in discussione la reale portata dell’intervento:

“Per la precisione il primo tratto di 300 metri del primo lotto (che in tutto è di 8,9 km)…”

Siete vergognosi, perché non mostrate l’altro lato? Neanche in Burundi, con tutto il rispetto, avrebbero progettato una cosa simile. E lo dice uno che ormai si sposta in bici da 4 anni.”

“Basta un po’ di vernice su marciapiede, il resto sono parchi quindi il Grab è pronto.”

Povera ROMA… mi piange il cuore a vedere come si sta riducendo!”

“Ma verrà inaugurata ogni 300 metri? In caso ditelo che una volta di queste vengo a scroccare due pasticcini.”

I punti contestati riguardano soprattutto la brevità del tratto inaugurato, la qualità percepita dei lavori (alcuni parlano di semplice pittura su marciapiede), e la lentezza generale con cui il progetto sembra procedere. C’è anche chi ironizza sul fatto che, se ogni tratto riceverà un’inaugurazione, ci vorranno decine di cerimonie per completare l’opera.

Il GRAB resta comunque un progetto ambizioso, e la sua realizzazione completa potrà forse rispondere a molte delle critiche attuali.