“Le ragazzine stanno perdendo il controllo” al teatro India per “Dominio Pubblico”
Le ragazzine sono tutte belle, buone e brave? Quelle di Eleonora Pippo – e dell’autore Ratigher, prima – sono “proiettili d’argento per i vostri cervelli borghesi”. Un esperimento audace quello della regista veneta: mettere in scena uno spettacolo dopo una preparazione di soli sette giorni, con una compagnia locale provvisoria composta da interpreti di età compresa fra i 13 e i 18 anni che si misurano col testo estrapolato dalla omonima graphic novel di Ratigher. Lo spettacolo è andato in scena domenica 3 Giugno al Teatro India per il progetto “Dominio Pubblico”; abbiamo intervistato la regista Eleonora Pippo che ci ha raccontato la nascita di questa avventura.
Amicizia e Morte: le ragazzine affrontano insieme l’ignoto
“Le tematiche sono le più adatte per il teatro, ovvero: Amicizia e Morte” dice ridendo la regista “ho detto prima Amicizia per non arrivare subito alla Morte ed essere troppo dura.” Poi prosegue:“Sì, è un fumetto ma parla di persone: è per quello che mi è piaciuta la scrittura di Ratigher. Perchè è profondissima e racconta di persone, non di caricature o caratteri”
Il fumetto racconta la storia di due ragazzine delle medie unite dalla passione per le analisi mediche: le due si incontrano in ospedale e si sottopongono a prelievi di sangue, tac e altri controlli, esplorando il loro corpo, affrontando l’ignoto e le paure che accompagnano il periodo complicato dell’inizio dell’adolescenza. Con ironia e leggerezza il testo sfiora le insicurezze legate all’aspetto fisico, le relazioni, la frustrazione data dall’incomunicabilità con gli adulti: “Hanno questo modo di cercare la propria identità; cercare soprattutto la prova della propria esistenza da qualche parte, in un mondo di adulti, quello che racconta Ratigher, scarsissimo da questo punto di vista, veramente inadeguato”
“Le ragazzine stanno perdendo il controllo” dal fumetto alla scena
“Io lavoro, soprattutto negli ultimi tempi, sui fumetti e sulla possibilità di prendere quel linguaggio e portarlo in un luogo che non è propriamente adatto a quel tipo di scrittura sintetica”
L’operazione di Eleonora Pippo è stata di trascrivere il lettering del graphic novel e darlo in mano alle giovanissime interpreti, mantenendo dentro il segno e le immagini del fumetto, il che l’ha aiutata anche nell’individuazione della struttura adatta alla messa in scena.
Per sette giorni le ragazzine si sono sperimentate nel raccontare questa storia, pensando anche a come coinvolgere attivamente il pubblico – ritagliando parti del testo da far leggere agli spettatori seduti in sala – e mettendo in gioco se stesse. Allora vediamo le ragazzine cantare, suonare il piano, ballare, prendersi a pugni (finzione scenica, ovviamente) e scaricare un fidanzato scelto quindici minuti prima in mezzo al pubblico; un’altra sorpresa sono le varie lettere “dalla me di oggi alla me del futuro” registrate su nota audio, riprodotte durante lo spettacolo – impossibile trattenere la lacrimuccia a quel punto.