Machere famose a Roma: storia, tradizione e particolari che nessuno conosce sul Carnevale della Capitale

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Il 17 gennaio 2025 è entrato ufficialmente Carnevale, il periodo più allegro dell’anno dove in alcuni paesi e città vengono allestiti dei carri e molti cittadini si travestono con maschere uniche. Anche a Roma vi sono in programma molti eventi e appuntamenti per l’occasione. Inoltre, vi è una tradizione sulla storia dei costumi che non tutti conoscono. Ecco quali sono le maschere più famose nella Capitale.

Maschere più famose a Roma, tra tradizione e storia

Tanti i travestimenti ma i più noti sono pochi: Rugantino è la maschera più famosa a Roma. Si tratta di un personaggio romanesco, er bullo de Trastevere, svelto co’ le parole e cor cortello, un giovane arrogante e strafottente dal cuore buono e amabile. L’arroganza è la sua caratteristica. Il suo nome, infatti, deriva proprio dal termine “ruganza” ovvero arroganza. Il suo grande amore è la bella Rosetta che lo ha trasformato da briccone a eroe.

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Un’altra maschera è Meo Patacca, soprannome derivato dalla patacca, vale a dire da una paga misera del soldato, uguale a 5 carlini.

Poi ancora Cassandrino, il bravo padre di famiglia, credulone, non popolano ma con origine nobili, soltanto successivamente si è imborghesito. Tale maschera è caratterizzata dalla voce nasale, un cappello a tricorno con una parrucca incipriata, e poi una giubba a coda di rondine e un pantalone chiaro con scarpe con fibbia.

Un’altra è quella di Don Pasquale de’Bisognosi dal cognome plebeo ma con origini nobili. La maschera rappresenta, infatti, un patrizio celibe e all’antica, facoltoso e sciocco. E’ simile a Pantalone ma ha un carattere meno burbero.

Infine, Generale La Rocca, soprannome di uno ‘stracciarolo’ con un banco a Campo de’ Fiori, il suo vero nome era Luigi Guidi, nato e vissuto a Roma a cavallo dei due secoli.

FOTO: SHUTTERSTOCK