È partito da Roma, tra le città caposcuola in materia di restauro, il progetto che trasforma le opere di street art esistenti sul territorio in lavori green. Oggetto di questo primo intervento è stato il celebre murale Mammuth di Zerocalcare a Rebibbia, divenuto ora un eco-murale. Il restauro, grazie a una cordata capitanata da Yourban 2030 e Atac, ha utilizzato ecopitture fotocatalitiche e purificatrici di aria. “Dopo aver lanciato l’idea di eco-murales dai muri di Ostiense, oggi dal Mammuth di Rebibbia vogliamo far partire una nuova idea di intervento di restauro rivolto ai murales”, spiega Veronica De Angelis, fondatrice e presidente di Yourban 2030.
“Si tratta di un restyling green che porta con sé ancora una volta un messaggio di sostenibiltà e bellezza, in linea con la nostra mission”, prosegue. “La street art rappresenta infatti un linguaggio in grado di collaborare e dialogare con il territorio attraverso processi di rigenerazione urbana ed opere di restyling creativi di spazi di vita nelle città. Oggi parlare di ‘sviluppo sostenibile’ significa parlare di uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere le generazioni future”.
“L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è la piattaforma a cui si ispira la nostra mission. Per questo quando da ATAC ci è stato chiesto un intervento sul Mammuth di Rebibbia firmato da Zerocalcare, abbiamo colto al volo l’occasione di lanciare una nuova idea. Intervenire sulla street art non solo con nuove opere di riqualificazione urbana, ma anche applicando tecnologie sostenibili a quelle già esistenti”, conclude De Angelis.
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L’intervento sul Mammuth di Rebibbia
Situato nel piazzale della Metro Rebibbia, il murale è stato realizzato nel 2014 da Zerocalcare nell’ambito della collaborazione tra ATAC e AIE Associazione Italiana Editori con la curatela di 999 Contemporary. L’occasione era la XIII edizione della Fiera Nazionale della piccola e media editoria Più Libri Più liberi. Ora, l’opera è stata restaurata con pitture ecosostenibili che trasformano gli agenti inquinanti (ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio) in molecole di sale.
Così, i 60 mq del murale da oggi hanno un impatto ecologico pari a 2,4 alberi piantati, con 12,8 auto Benzina Euro 6 il cui inquinamento viene eliminato ogni giorno e 34,1 Kg di CO2 in meno nell’aria. A curare l’intervento sul Mammuth è stata una giovane artista friulana, Maria Bressan in arte Rosmunda, muralista e illustratrice che vive e lavora a Carrara (Toscana) con un’attenzione speciale alle tematiche sociali e ambientali.
E il restauro rappresenta l’inizio di una nuova sfida per Yourban 2030. Dopo aver lanciato a Ostiense il primo e più grande eco murale d’Europa, l’associazione rivolta alla diffusione dell’Agenda 2030 si impegna a realizzare interventi di tecnologia green sia per nuove opere sia per quelle già esistenti.
Foto HF4