Chi era il memorandum umano nell’antica Roma e qual era il suo compito? Anche i nobili avevano bisogno di aiuto
L’antica Roma è stata una delle civiltà più importanti della storia. Il suo dominio si è prolungato nei secoli con la formazione di una cultura, valori, tradizioni che ancora oggi la città eterna riesce a percepire. Il periodo in considerazione va dal 753 a.C fino alla fine dell’Impero romano d’Occidente nel 476 d.C. Ognuno all’epoca faceva parte di una categoria ed aveva un ruolo ben preciso nella società, oggi vogliamo parlarvi del memorandum umano: sapete qual era il suo compito? Scopriamolo.
Memorandum umano nell’antica Roma: chi era e qual era la sua funzione?
Il memorandum umano più comunemente chiamato ricordatore era uno schiavo o liberto che, nell’antica Roma, assisteva il suo padrone nel ricordare i nomi delle persone da salutare o che gli rendevano omaggio.
Da tutti conosciuto come nomenclator, si trattava di una figura molto importante nell’ambito politico e sociale e in particolare era fondamentale per il suo padrone poiché gli forniva tutte le informazioni necessarie su qualsiasi ambito.
In particolare, il suo ruolo era quello di convincere e attirare un numero ampio di possibili elettori durante la campagna elettorale in cui il padrone era candidato.
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Inoltre, gli veniva dato l’appellativo di nomenclator ab ammissione, cioè un cerimoniere che si occupava della cura delle udienze pubbliche e private concesse dall’imperatore.
La società romana nell’antica Roma
Fin dal principio la società romana era suddivisa in due macro categorie: patrizi e plebei. I primi erano quei cittadini romani che facevano parte dei ceti privilegiati, famiglie nobili e classe dominante. Essi godevano integralmente dei diritti civili e politici.
I secondi, invece, formavano la maggioranza della popolazione: commercianti, artigiani, contadini. All’inizio tale categoria non godeva di tutti i diritti politici, infatti, non potevano accedere alle distribuzioni di terre derivanti dalla conquista di nuovi territori, non potevano sposare dei patrizi e non potevano essere eletti come magistrati, anche se pagavano le tasse, ed erano fondamentali per portare avanti l’economia della città.
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