Sapete qual è il collegamento tra l’orologio a Montecitorio di Roma e l’equinozio d’autunno? Storia e curiosità
Nel mese di settembre ha luogo l’equinozio d’autunno. Quest’anno si terrà nella giornata di domenica 22 settembre 2024 alle ore 14.43 in Italia.
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In pochi sanno qual è il collegamento tra tale fenomeno e l’orologio più grande al mondo che si trova a Roma, oggi situato a Montecitorio.
Scopriamo tutti i dettagli.
L’orologio più grande del mondo a Roma e l’equinozio d’autunno: qual è il legame?
Da sempre l’equinozio d’autunno simboleggia la preparazione alla rigidità della stagione invernale e da secoli viene celebrato ad ogni latitudine con feste e riti tradizionali.
A Roma l’equinozio d’autunno è da sempre collegato all’orologio situato a Montecitorio conosciuto come Orologio di Augusto, il grande monumento venne costruito per celebrare le conquiste romane i Gallia e in Spagna.
Esso si trovava al centro di Campo Marzio.
L’orologio di Augusto era progettato per proiettare la sua ombra nel giorno della nascita dell’imperatore che il 23 settembre. Tale immagine veniva proposta sull’Ara Pacis, simbolo della gloria e della grandezza Augustea.
L’orologio di Augusto e l’equinozio d’autunno simboleggiava un unione tra impero, natura e divinità.
Le leggende sull’equinozio d’autunno
Attorno all’equinozio d’autunno nascono diverse leggende. Nel corso dei secoli, sono stati organizzati cerimonie pagane, falò e banchetti volti a celebrare la natura, la civiltà e culture molto diverse tra loro, da oriente a occidente. Ognuno ha dato vita ad un modo per dire addio alla stagione estiva e prepararsi al periodo invernale.
L’equinozio d’autunno per molte civiltà ha simboleggiato un giorno di festa per le culture fin dai tempi antichi, come per i romani che tenevano una festa dedicata a Pomona, dea dei frutti e delle cose che crescono.
Poi ancora, nell’antica Grecia l’equinozio era legato alla storia del rapimento di Persefone, una dea rapita da sua madre, Demetra, e portata negli inferi per diventare la moglie di Ade, il dio-re degli inferi.
La futura sposa trascorse tre mesi negli Inferi, il periodo equivalente alla stagione invernale quando sua madre, dea del raccolto, nell’attesa di rivederla decise di non far fiorire le piante.
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