Avete mai mangiato la Pajata, un piatto tipico romano citato nei film di Alberto Sordi. E’ una delle pietanze che mette d’accordo un’intera città, la Capitale, dove sapore, gusto e tradizione vanno a creare qualcosa di unico e ineguagliabile. Scopriamo come si prepara, quali sono gli ingredienti e qual è la pasta perfetta da usare.
Cos’è la Pajata, tipico piatto romano?
Quando si parla di Pajata si fa riferimento alla parte più alta, duodeno e digiuno, degli intestini del vitello da latte. Una volta tagliato a pezzi, coi capi annodati o legati con un filo che vanno a formare ciambelle, diventa il protagonista della cucina romana, utilizzato come condimento per la pasta.
Qual è il formato di pasta per preparare il piatto tipico romano?
Per preparare il piatto tipico romano occorrono necessariamente i rigatoni. Il primo a dirlo fu Alberto Sordi che nel film “Un americano a Roma” affermò: “Maccherò m’hai provocato e io te distruggo: io me te magno”.
Pajata, ricetta e preparazione del piatto tipico romano
Gli ingredienti utili a realizzare un buon piatto di rigatoni con la Pajata sono: grasso, preferibilmente quello di prosciutto, olio d’oliva, spicchio d’aglio, sedano, cipolla e peperoncino.
Una volta raggruppato tutto il necessario, prendere la pagliata a pezzi, con sale e pepe q.b., e sfumare col vino bianco. Poi aggiungere gli odori infine, versare la salsa al pomodoro, o la polpa passata al setaccio.
LEGGI ANCHE:–Pasta alla Amatriciana, il trucco per il soffritto che in pochi sanno
Quando il sugo è cotto, versare i rigatoni, che intanto saranno stati cotti e scolati, aggiungere una spolverata di pecorino romano ed il piatto è fatto.
Qual è l’origine della Pajata
La Pajata è un piatto tipico della cucina romana nato con Alberto Sordi che nel “Marchese del Grillo“, nella celebre scena dell’osteria, ha definito così la pajata, all’ospite francese che la stava mangiando: “Questa è merda! È proprio merda. Merda de vitella: so’ budella” – ma quanto è buona?“.
La storia del condimento rimanda al popolo di Roma e al concetto di non sprecare niente. Infatti, la Pajata consiste nei tagli meno pregiati e le interiora del bovino all’epoca venivano venduti a poco ai popolani della Roma papalina e solo quello si potevano permettere di comprare.
FOTO: SHUTTERSTOCK