L’8 maggio 2025 è stato eletto il nuovo Papa: Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV.
La sua elezione rappresenta la prima volta di un Papa nordamericano. Finora era prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.
Questo evento ha riacceso l’interesse per la cosiddetta “Profezia di Malachia”, un elenco di 112 motti latini che pretendono di descrivere tutti i pontefici della Chiesa cattolica a partire da papa Celestino II (eletto nel 1143) fino a un papa futuro, descritto nella profezia come “Pietro il Romano”, il cui pontificato sarebbe segnato dalla distruzione di Roma e dal Giudizio Universale
La profezia di Malachia: addio Vaticano
San Malachia O’Morgair, un arcivescovo irlandese, arrivò in pellegrinaggio alla tomba di San Paolo e rimase affascinato dalla bellezza della chiesa tanto da essere ispirato per la profezia. A quanto pare, ebbe una visione sui futuri papi e trascrisse il tutto in motti latini abbastanza oscuri.
Dopo Celestino II, eletto nell’ottobre del 1143, su questo foglio vengono riportati 112 motti, il numero equivale ai tondi vuoti all’epoca a partire da questo papa, che descrivono il futuro eletto al soglio pontificio.
La concorrenza tra la profezia e la realtà sembra vera e, parlando dei nostri giorni, si prende come esempio Giovanni Paolo II, descritto con il motto de labore solis, il lavoro del sole, facendo riferimento ai giorni della sua nascita e della sua morte in cui ci furono delle eclissi solari; il motto su Ratzinger, Benedetto XVI, che recita Gloria olivae che rimanda al suo ordine, i benedettini, che hanno proprio il simbolo dell’ulivo.
Infine, Papa Francesco dovrebbe essere il penultimo pontefice a regnare sulla terra con il motto che recita: “In persecutione extrema S.R.E. sedebit“, che si traduce: “Regnerà durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa” o “La Santa Romana Chiesa sarà in una persecuzione finale”.
Dopo Papa Francesco ci sarà Pietro che gestirà tutte i tormenti della chiesa e assisterà alla fine di Roma e del mondo. E’ tutto vero? Si tratta di una profezia alla quale è possibile credere o meno, il dubbio, però, è che questo documento sia un falso storico, scritto per influenzare le scelte politiche legate alle elezioni dei papi di quelli anni e futuri.
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FOTO: SHUTTERSTOCK