Cosa sappiamo sulla Pietà di Michelangelo, una delle opere più note al mondo e tanto amate dagli esperti d’arte?
L’origine della scultura è molto curiosa e la storia si discosta dal tradizionale racconto che nel corso degli anni è stato tramandato. Scopriamo tutti i dettagli al riguardo.
Pietà di Michelangelo, l’origine della scultura
Non tutti sanno come sia nata la Pietà di Michelangelo. L’autore della grandiosa opera, appunto Michelangelo, non aveva ancora venticinque anni quando venne chiamato dal cardinale francese Jean Bilhères de Lagraulas, del titolo di Santa Sabina, ambasciatore del re di Francia, per scolpire una Vergine con un Cristo morto da collocare presso la Cappella di Santa Petronilla, nella vecchia Basilica di San Pietro.
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Fu Jacopo Galli, che conosceva bene il talentuoso artista, a fare da intermediario tra i due e scrisse per Michelangelo una lettera volta a garantire la maestosità dell’opera, tale documento oggi è conservato presso l’Archivio di Stato.
Michelangelo accettò la proposta e si recò a Carrara, dove rimase per nove mesi poiché non riusciva a trovare un blocco di marmo che lo soddisfacesse per la lucentezza e perfezione.
Il 27 agosto 1948, rientrò a Roma per formalizzare il contratto con il destinatario dell’opera. Michelangelo nel giro di qualche mese diede vita ad un capolavoro. Dalla scultura si evince la bellezza del giovane volto di lei e la fanciullezza che si nota nel volto del figlio attraverso cui viene trasmessa serenità e consapevolezza di un amore che ha oltrepassato ogni dolore.
La Pietà di Michelangelo rappresenta la bellezza assoluta, splendore e grazia dell’anima che ancora oggi lascia tutti a bocca aperta. Dunque, Jacopo Galli mantenne la promessa. Sono tanti gli artisti e critici d’arte che nel corso degli anni si sono ispirati al talento dello sculture, ritendendolo, però, inimitabile e unico.
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