5 cose da fare nel quartiere Trieste-Salario, il più piccolo di Roma: dalla sedia del diavolo al museo Macro in via Nizza.
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Il quartiere Trieste-Salario
Il quartiere Trieste-Salario è considerato il quartiere più piccolo di Roma. La sua costruzione è relativamente recente, considerando che la zona ha subito il primo processo di urbanizzazione nel 1909. Solamente nel 1926 comincia ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio quartiere, sotto il nome di “Quartiere Savoia“, in omaggio ai regnanti.
Il quartiere si trova nell’area centro-nord di Roma e confina con Montesacro, Val Melaina e Parioli. Le sue dimensioni sono molto ridotte, motivo per cui spesso si afferma che si tratta quasi di un paese, all’interno della città.
5 cose da vedere
Pensando al quartiere Trieste viene subito in mente il museo Macro Museo di Arte Contemporanea di Roma in via Nizza. Si tratta di un perfetto esempio di integrazione tra archeologia industriale e architettura moderna. Tra marmi e vetrate, all’interno presenta alcune delle più significative espressioni artistiche contemporanee, in una collezione esposta che varia sempre.
Il quartiere è pieno anche di aree verdi, come il Parco Nemorense e Villa Ada, splendido esempio di giardino inglese, con sentieri, alberi, viali e il famosissimo “laghetto”. Villa Ada era la residenza privata di Casa Savoia e sono molti, infatti, i riferimenti alla famiglia al suo interno. Si trovano anche vari edifici neoclassici, così come un bunker antiaereo della Seconda Guerra Mondiale per Vittorio Emanuele III.
Davanti all’ingresso di Villa Ada è possibile visitare le Catacombe di Priscilla, risalenti al II secolo, che prendono il nome dalla famosa matrona romana. Si tratta delle catacombe più antiche e vaste di Roma, con una galleria principale e ben oltre 20 gallerie minori e cunicoli sotterranei.
All’angolo tra via Tagliamento e via Dora si trova anche il Quartiere Coppedè, uno dei luoghi più iconici di Roma. Passeggiare nel piccolo “quartiere” è un’esperienza molto particolare, considerata la natura stessa della zona. Si tratta di un complesso di 26 palazzine e 17 villini progettati dal fantasioso architetto Gino Coppedè tra il 1915 e il 1927. Sono caratterizzati da un aspetto fiabesco e si articolano intorno a piazza Mincio.
Infine, non si può non nominare la famosa Sedia del Diavolo, nel cuore del Quartiere Africano, una zona all’interno del quartiere Trieste così chiamata per i nomi delle vie dedicati alle ex-colonie italiane in Africa, da Viale Libia a Viale Eritrea e Viale Etiopia. Qui una volta era presente il sepolcro di Elio Callistio, ma in seguito al crollo della facciata, fu ribattezzato la “Sedia del diavolo”. In epoca medievale si credeva che fosse un luogo demoniaco, nonché il trono di Satana.