Non troppo caldo da cercare refrigerio ovunque, ma neanche troppo freddo da impigrirci con la copertina sul divano. Il clima autunnale è così: ci fa coprire al punto giusto e ci invita a trascorrere ancora un po’ di tempo all’aria aperta, organizzando una gita fuori porta. E nel mese di ottobre, anche per chi vive a Roma, quale occasione migliore per una lunga passeggiata tra i boschi, se non quella di andare a raccogliere castagne? Basta allontanarsi di pochi chilometri dalla capitale per immergersi in un’atmosfera quasi magica, fatta dei tipici colori e sapori di questa stagione.: anche non lontano dalla città eterna, è possibile imbattersi in rigogliosi castagneti. Ecco qualche consiglio su dove andare a raccogliere castagne vicino Roma e tutti i suggerimenti per una escursione perfetta.
Dove andare a raccogliere castagne vicino Roma: prendete appunti
Il Lazio, a differenza di quanto si possa pensare, è una regione ricca di castagneti. Certo, per ammirare maestosi castagni e riempire le nostre ceste dei deliziosi frutti custoditi nell’involucro spinoso, bisogna allontanarsi dalla città. D’altronde, a differenza di altre piante, il castagno non è propriamente un albero da giardino.
Un buon posto dove andare in perlustrazione, si trova a meno di cinquanta chilometri da Roma: Manziana. Intorno a questo borgo che si trova a Nord della capitale, infatti, si estende una ampia zona boschiva dove le castagne, in questo periodo, non aspettano che gli appassionati avventori.
In provincia di Viterbo, sono almeno due i posti da segnare sulla vostra mappa: Vallerano e Canepina. In entrambi i comuni, la produzione di castagne è particolarmente vivace, rappresentando una spinta all’economia del territorio. Tra l’altro, la castagna di Vallerano si fregia dal 2009 dell’iscrizione nel Registro di Denominazione d’Origine Protetta.
Tra le altre zone dove è possibile raccogliere le castagne vicino Roma, vale la pena di segnalare anche il territorio dei Monti Lepini (provincia di Latina), il comune di Terelle (provincia di Frosinone) e la Valle del Turano (provincia di Rieti).
Insomma, che vogliate rimanere nei dintorni di Roma o che siate disposti a macinare qualche chilometro in più, i posti per assaporare questo tipico frutto autunnale non mancano. In molti centri del Lazio, tra l’altro, alla castagna vengono dedicate eventi enogastronomici, fiere e manifestazioni a tema. Numerose infatti le sagre che nel mese di ottobre prendono vita nei piccoli borghi, animando vie e piazze cittadine.
Raccogliere la castagne è reato? Segui queste regole per evitare la multa
Prima di partire per la vostra meta, armati di sacchetti, ceste, guanti e una buona dose di entusiasmo, accertatevi che nel posto che avete scelto per raccogliere le castagne vicino Roma, sia permesso compiere questa operazione. In alcune aree, infatti, non è consentito impossessarsi delle castagne che trovate a terra, nel tipico riccio. Questo accade soprattutto nelle zone protette o nei terreni di proprietà privata.
Non conoscendo la zona in cui vi trovate e per evitare di commettere il reato di ‘furto’, fareste sempre meglio a chiedere informazioni ai residenti, rivolgendovi magari a qualche associazione o ente turistico. Inoltre, va tenuto conto che in alcuni comuni vigono norme locali sulla quantità massima di castagne che si possono raccogliere. Se invece avete la fortuna di trovare delle castagne ai bordi della strada che costeggia un castagneto, allora non preoccupatevi: il frutto che cade su suolo pubblico può essere vostro.
Come raccogliere le castagne
Dunque, avete scelto la vostra meta, vi siete accertati che andandoci a raccogliere le castagne non commetterete un reato e ora non vi resta che organizzare l’escursione: ecco tutto ciò che vi serve.
Innanzitutto, mettetevi comodi: indossate scarponcini adatti a strade impervie e terreni sterrati e che vi consentano di tenervi saldamente ancorati al terreno in caso di umidità. Proteggete anche le mani, indossando appositi guanti, preziosi alleati contro le spine dei ricci. Per trasportare le castagne, sarebbe meglio evitare i sacchetti di plastica che non lasciano traspirare il frutto. L’ideale è procurarsi delle tradizionali ceste in vimini o dei sacchetti in materiali naturali, coma juta e cotone.
Infine, ricordate che le castagne mature sono quelle che cadono dall’albero (evitate dunque di scuotere i rami) ma non tutte le castagne che trovate a terra sono buone per essere mangiate. Scartate quelle che presentano fori o ammaccature: sono segni del passaggio di un verme e una castagna del genere rischia di danneggiare anche tutte le altre. Perché sprecare tutto il lavoro svolto?
Come conservare le castagne
Dopo una piacevole giornata all’aria aperta, siete tornati a casa stanchi ma soddisfatti e con un bel po’ di castagne. Non tutte però sono buone per essere consumate. Dopo la cernita al momento della raccolta, che vi ha permesso di scartare quelle danneggiate, a casa bisogna fare una seconda selezione. Immergete i preziosi frutti in una bacinella d’acqua ed eliminate quelle che vengono a galla: all’interno della buccia si è formata delll’aria, segno che un insetto ha banchettato con la polpa.
Le castagne che saranno rimaste sul fondo del recipiente sono le fortunate che andranno a deliziare il vostro palato. Ma come conservarle? L’ideale, non essendo un frutto secco, è riporle in frigorifero e consumarle al massimo entro una settimana. Se le quantità che avete portato a casa sono eccessive, potete optare per la conservazione in freezer.
Come cucinare le castagne perfettamente
Ci siamo: dopo averle raccolte, selezionate e conservate con tanta cura, è arrivato il momento di soddisfare il palato. Esistono diversi modi per consumare le castagne, che sono ricche di nutrienti perché ricchi di acqua e carboidrati e povere di grassi. C’è chi preferisce mangiarle crude, chi ama realizzarne l’ottima farina come ingrediente base per pane e dolci e chi non rinuncia a consumarle cotte, inserendole in preparazioni sia dolci che salate.
Tra i metodi di cottura più diffusi, c’è quello al forno. Prima di metterle a cuocere, ricordate però di metterle in ammollo due orette nell’acqua: questo passaggio, al quale può essere aggiunto sale grosso o vino bianco, contribuirà ad ammorbidire buccia, polpa e pellicine. Anche le castagne bollite sono abbastanza comuni tra le preparazioni autunnali: se aggiungete un po’ d’olio d’oliva nella pentola, sarà molto più semplici da sbucciare. E come non citare le immancabili caldarroste dal profumo inebriante che fa subito festa? Dopo averle cotte, avvolgerle in un panno umido vi aiuterà a pulirle meglio.
Qualsiasi metodo di cottura decidiate di seguire, ricordate che è sempre opportuno praticare un’incisione sulla parte bombata della castagna, avendo cura di non intaccare il frutto.
Il trucco per sbucciare rapidamente le castagne
Infine, un suggerimento per sbucciare le castagne senza fatica, eliminando in un sol colpo buccia e pellicina interna. Sapevate che per ripulire la gustosa polpa interna basta utilizzare il microonde? Procedere è semplicissimo: dopo aver eseguito l’incisione, bisogna mettere in ammollo le castagne in acqua per una decina di minuti. Trascorso il tempo di immersione nell’acqua, vanno scolate e posizionarle a gruppetti da 20 su un piatto adatto allo scopo. Infine, accendete il microonde e cuocete alla massima potenza per 5 minuti.
Ma non è tutto: se volete procedere ancor più rapidamente, saltate il passaggio nell’acqua e cuocete le castagne nel microonde per 2 minuti. Se dovessero risultare ancora un po’ crude, immergetele in un po’ di acqua calda e infornate nuovamente per 1-2 minuti.
Insomma, dalla raccolta al consumo: ora siete davvero pronti per andare a raccogliere le castagne vicino Roma. Buon divertimento e buon appetito!