Roma, questi alberi hanno oltre 130 anni e hanno superato due guerre mondiali: ecco chi li ha piantati

Le origini di Roma risalgono all’VIII e al VII secolo a.C., quando i latini vivevano in piccoli villaggi sulle sponde del fiume Tevere, nel Lazio. Nel corso dei secoli sono avvenuti molti eventi importanti che hanno fatto la storia della città eterna, oggi la Capitale dell’Italia. Oltre agli avvenimenti storici, bisogna fare riferimenti anche al suo paesaggio. Sapevate che la maggior parte degli alberi presenti sono stati piantati oltre 130 anni fa? Scopriamo qualche dettaglio.

Alberi a Roma: un po’ di storia

Quando si parla di alberi a Roma si fa riferimento soprattutto ai Platani sul lungotevere risalenti al primo Novecento con la costruzione dei Muraglioni del Tevere. La scelta dei platani per i grandi viali lungo il Tevere è avvenuta facendo attenzione alla grandezza, alla rusticità e alla duttilità della specie.

Per la realizzazione dei Muraglioni venne demolito il Teatro Politeama a Trastevere e in seguito, il Mascherone che orna l’abbeveratoio del porto leonino venne smontato e messo nei magazzini comunali.

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Le piante che abbelliscono ancora oggi il Lungotevere hanno modificato l’aspetto paesaggistico della zona. La scelta è dovuta anche ad un fattore estetico: la disposizione dei rami fa sì che cadano meglio sugli argini, ve­lando il biancore sfacciato dei nuovi muraglioni.

Cittadini vietano l’abbattimento

I platani rappresentano un punto di riferimento storico della città eterna ma allo stesso tempo sono oggetto di discussione tra l’amministrazione e i cittadini. Infatti, nel corso dell’estate 2024 si è parlato di un abbattimento che, però, i romani hanno immediatamente tentato di bloccare.

Già nel 2015 avvenne la sostituzione di alcune piante e pertanto la rabbia dei cittadini non è mancata negli ultimi mesi. Tra i tanti commenti: “Tagliano gli alberi e li sostituiscono con piante giovani che non vengono annaffiate da nessuno. Come è successo a Villa Sciarra dove alcuni dei pini rimessi per sostituire quelli enormi abbattuti, sono già morti”.