Roma accoglie il progetto della onlus Soggiorno Sereno: a disposizione una stanza d’albergo sospesa per i parenti dei malati

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Anche a Roma arriva il progetto della Onlus “Soggiorno Sereno” che a partire dal 2022 ha dato la possibilità agli alberghi di mettere a disposizione oltre 3.300 soggiorni gratuiti per malati in cura e le loro famiglie.

L’iniziativa risale al 1998 per mezzo di un giovane albergatore romano, deceduto prematuramente, Sandro Gabbani. Solo nel 2004 è diventata una Fondazione collegata a Federalberghi Roma ed oggi viene inaugurata anche la camera di albergo “sospesa”.

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Roma, cos’è la stanza d’albergo sospesa per i malati e i loro parenti?

In occasione dei festeggiamenti per i 25 anni della Fondazione “Soggiorno Sereno Sandro Gabbani”, è stata inaugurata l’iniziativa della camera d’hotel “sospesa”. Cosa significa tale accezione? Vale a dire che è già pagata.

“Dopo oltre 125.000 pernottamenti gratuiti offerti in un quarto di secolo – ha spiegato Federalberghi Roma – importanti donazioni a diversi ospedali della Capitale e fondi raccolti attraverso il 5 x 1000, l’attuale alto numero di turisti in visita a Roma sta oggi rendendo concretamente difficile per molte strutture, specie le più piccole, trovare stanze da destinare a chi ne ha bisogno”.

Cos’è il progetto Soggiorno Sereno?

L’Associazione Soggiorno Sereno in origine era un Comitato spontaneo a Roma nato a dicembre 1997 per volere di Sandro Gabbani, giovane albergatore romano morto prematuramente, che ha vissuto in prima persona il disagio della malattia. Infatti, era in cura in un reparto specialistico della Capitale e si rese conto di quante problematiche dovessero vivere gli ammalati e le loro famiglie , in particolare se provenienti da altre regioni.

Così, nel 2004, i suoi amici albergatori aderenti a Federalberghi Roma, decisero di creare la Onlus SOGGIORNO SERENO SANDRO GABBANI così da continuare ad ospitare in modo gratuito negli alberghi i malati e i loro parenti ed assisterli economicamente ed umanamente.

Nel 2008 l’Associazione è stata poi presentata alla Commissione Europea nell’ambito delle “Best Practice” nel sociale e rappresenta l’Italia.

FOTO: SHUTTERSTOCK