Roma, il chiostro segreto nel centro della città: ti sembrerà di fare un viaggio nel tempo

A pochi passi da Largo Argentina, in piazza della Minerva, si cela un luogo religioso ricco di storia e cultura: è il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva

Una perla nascosta, sede oggi della comunità dei Frati Domenicani della Minerva e per questo non solitamente accessibile.

Situato vicino alla Basilica, il Chiostro nasce nel Quattrocento come alloggio per la vita in clausura dei Frati dell’Ordine dei predicatori.

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Adornato da numerosi affreschi lungo le pareti e le volte, gli artisti hanno reso, nel corso dei secoli, questo posto un luogo di maestosa bellezza.

Open chiostro: l’iniziativa per promuovere l’arte e gli artisti emergenti

Il fascino di questo luogo lo si deve anche dai numerosi appuntamenti culturali che vengono celebrati oggi dall’iniziativa Open Chiostro di Fugu.

Si tratta di un’associazione che, in seguito alla vittoria del bando Vitamina G 2022 promosso dalla Regione Lazio, si è costituita con l’intento di realizzare contenuti culturali artistici, quali mostre, festival, pubblicazioni, incontri e workshop per valorizzare e promuovere l’arte in tutte le sue forme.

SOTTOVESTI: la mostra personale di Flavio Orlando

Tra i numerosi progetti artistici ospitati nel Chiostro apre, dal 27 giugno fino al 2 agosto, la mostra personale del pittore Flavio Orlando, curata da Niccolò Giacomazzi.

La mostra vede protagonista un corpus di opere figlie di un dialogo con i personaggi e la storia del luogo. L’artista è riuscito a creare un legame vivo tra patrimonio artistico del passato e produzione contemporanea. Lungo i quattro lati del Chiostro è possibile ammirare le differenti opere che approfondiscono e ritraggono scene di vita quotidiana, di paesaggi e natura morta.

I frati, centrali nella mostra e nel Chiostro, si rivelano al pubblico però, in un modo totalmente insolito.

I protagonisti della storia appaiono, infatti, nelle loro “sottovesti“, mostrando comportamenti e abitudini che li rappresentano non come uomini di fede bensì come persone ordinarie. La connessione che vive tra i diversi soggetti di queste opere evoca per questo motivo, nello spettatore, un senso di leggerezza e libertà d’animo.

Questa mostra è un’occasione unica per poter ammirare con occhio diverso una realtà spesso poco conosciuta e in un luogo di estrema bellezza, dove l’arte, la natura e la religiosità sono in perfetta simbiosi.