La città di Roma, amata dai turisti, dai residenti e dai curiosi di passaggio, non ospita solamente i maestosi monumenti dell’antica Roma, i quartieri caratteristici protagonisti dei film neorealisti più belli di sempre, gli obelischi, le chiese e i parchi.
Tra i gioielli da ammirare, soprattutto nella stagione primaverile, ci sono i graziosi ciliegi giapponesi. I Sakura, questo il nome originale in giapponese, possono essere ammirati presso l’Orto Botanico dell’Università La Sapienza di Roma ma anche nel noto laghetto dell’Eur, meta di giovani, amanti di relax e di cultura orientale che ogni anno si recano presso il parco in occasione dell’Hamami, la festa tradizionale giapponese che celebra la fioritura degli alberi.
LA FIORITURA DEI CILIEGI ALL’ORTO BOTANICO DI ROMA
Appuntamento per il 20 e 21 aprile 2024 per lo spettacolo dei ciliegi in fiore all’Orto Botanico di Roma.
Il giardino giapponese del Museo dell’Orto Botanico di Roma è stato realizzato tra il 1990 e il 1994 su progetto dell’architetto Takeshi (Ken) Nakajima(1914-2000), una figura fondamentale nella trasmissione della cultura e dell’arte paesaggistica del Sol Levante in tutto il mondo: nel 1986 è infatti incaricato dall’Imperatore del Giappone che gli assegna L’Ordine del Sol Levante, il Raggio d’Oro e d’Argento per promuovere la cultura giapponese in tutto il mondo. In Italia realizzerà due giardini molto importanti e (autentici) giapponesi a Roma, il primo nel 1963 situato presso l’Istituto giapponese di Cultura e, nel 1990, il giardino giapponese presso L’Orto Botanico di Roma.
In occasione della fioritura dei ciliegi del giardino giapponese, il Museo Orto Botanico di Roma celebra con un evento dal titolo «Hanami all’Orto Botanico», l’idea della Natura che permea la cultura giapponese e ne definisce la sua estetica.
Nella contemplazione dei ciliegi in fiore e di quella bellezza tanto sorprendente quanto effimera, è racchiuso uno dei concetti che più profondamente attraversa il pensiero giapponese, quello dell’ impermanenza dell’esistenza.
L’antica attitudine degli abitanti del Sol Levante a godere e accettare la caducità e la provvisorietà dell’esistenza in quanto tale, la sensibilità ad abbracciare nella struggente bellezza dell’hinc et nunc, la malinconia della fine.
Comprendere questo aiuta a spiegare il perché in tutto il mondo sia così diffusa e amata la “cultura Sakura” e la visione giapponese della Natura, amplificata anche da una meravigliosa varietà lessicale che ne racconta dettagli e particolarità.
Un altro filo rosso guida questo evento: il wabi sabi. Due parole che insieme esprimono un filosofia di vita, un sentire e un modo di stare, orientarsi nel mondo, apprezzarne la bellezza autentica che privilegia l’imperfezione, il divenire e la transitorietà, suggerendoci nuovi sguardi per leggere la quotidianità.
«Hanami all’Orto Botanico» è un evento che mette al centro la fine capacità giapponese di osservare la Natura e partecipare emotivamente al suo mondo. Invita i visitatori ad esplorare la compenetrazione dei concetti di natura e bellezza onnipresenti in questa cultura. Li accompagna lungo un percorso libero, fatto di mostre, momenti di condivisione e dialogo, allestimenti verdi, visite guidate, laboratori per bambini.
VIVERE L’HAMAMI AL LAGHETTO DELL’EUR
Ogni anno il laghetto dell’Eur prende vita e si colora grazie ai fiori degli alberi di ciliegio che con le loro sfumature, dal bianco al rosa, ammaliano tutti i visitatori. Il periodo della fioritura dei ciliegi non è molto lungo, dura infatti da marzo ad aprile. Questa condizione rende l’avvenimento ancora più prezioso, infatti in Giappone i petali del fiore sono il simbolo della fragilità e della caducità della vita. Il termine Hamami si riferisce proprio alla tradizionale usanza giapponese di ammirare la bellezza della fioritura primaverile degli alberi, ma in particolare dei Sakura.
È proprio a primavera che il parco dell’Eur inizia ad essere invaso da persone e da curiosi per ammirare lo spettacolo della fioritura dei ciliegi. I romani non vedono l’ora di tornare a fare lunghe passeggiate in un contesto naturale che ci fa dimenticare per un attimo di vivere in una metropoli.
Ma perché a Roma esiste un angolo di Giappone?
Per rispondere a questa domanda bisogna tornare indietro negli anni ‘60. In quegli anni Roma si preparava ad ospitare le Olimpiadi del 1960 cercando di dare al paese un aspetto nuovo e moderno che non aveva più nulla a che fare con il recente regime fascista. In quegli anni si stavano riprendendo tutti i lavori di urbanistica lasciati in sospeso a causa della guerra, tra questi, ricominciò la costruzione del quartiere dell’Eur che divenne un vero e proprio centro per le Olimpiadi, con un respiro internazionale e una funzione espositiva. Oltre al Palazzo dello Sport e al Velodromo olimpico, prese vita anche la cosiddetta Passeggiata del Giappone, un sentiero che si diramava attorno al laghetto dell’Eur che ospitava ben 2.500 ciliegi da fiore donati dal premier giapponese di allora, Nobosuke Kishi, come simbolo di amicizia tra i due paesi, entrambi desiderosi di dimenticare le passate alleanze con Hitler.
Oggi il laghetto dell’Eur ospita numerose persone che vengono ad ammirare i ciliegi, arricchendosi di una cultura lontana dalla propria, ma resa molto vicina grazie a questo angolo di Oriente. Il parco è anche meta di picnic, passeggiate in bicicletta e a piedi, luogo dove leggere e studiare o stare con gli amici.
Roma e i suoi cittadini sono quindi in attesa di lasciarsi alle spalle il periodo delle piogge per poter tornare ad ammirare i bellissimi fiori di ciliegio in eventi a pagamento, come all’Orto Botanico, o gratuitamente presso il parco del laghetto dell’Eur.
Articolo di Elisabetta Di Cicco