E’ una fontana monumentale, da tutti conosciuta come la Fontana del Mosè. Si trova a Roma, a metà strada tra Piazza Barberini e la Stazione Termini, a lato di Piazza San Bernardo. E’ molto nota per la sua particolare storia che racchiude secoli attraverso cui i romani hanno dato vita ad episodi di odio e amore, poesie e atti di vandalismo.
Chi ha realizzato la Fontana del Mosè a Roma?
Domenico Fontana, fratello del famoso architetto Giovanni Fontana, a cui è attribuita anche la realizzazione della Fontana dell’Acqua Paola, ha lavorato al progetto della fontana del Mosè a Roma.
Tuttavia, a causa della fretta, Papa Sisto V voleva vedere l’opera completata prima possibile, avvennero vari errori di progettazione ed è per tale motivo che la fontana è stata presa di mira dal popolo romano tanto da essere vandalizzata in diverse occasioni. In particolare, vi è il cosiddetto Mosè ridicolo.
Fontana del Mosè ridicolo: perché Roma la chiama così?
Il Mosè ridicolo è stato realizzato da Leonardo Sormani e Prospero Antichi. La coppia di artisti si ispirò al modello realizzato da Michelangelo, che si trova nella Basilica di San Pietro in Vincoli.
Viene definito in questo modo sia per le proporzioni tozze e poco sinuose e sia per un errore storico. Infatti, la figura indica le acque che fuoriescono miracolosamente dal marmo, mentre tiene in mano le Tavole della Legge.
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Al tempo del miracolo delle acque, però, Mosè non aveva ancora ricevuto le Tavole. Per questo, la statua venne ribattezzata dai romani con tale appellativo.
Altri dettagli della Fontana del Mosè
Oltre a Mosè vi sono anche 4 leoni antichi in porfido e marmo, originariamente parte del Pantheon e della basilica di San Giovanni in Laterano. Essi vennero aggiunti per abbellire ulteriormente la fontana ma furono più volte oggetto di atti vandalici nel corso dei secoli; per tale motivo, intorno al 1845, le statue originali furono sostituite da copie e conservate ai Musei Vaticani.
Nonostante i vari aspetti la fontana monumentale resta una delle attrattive romane che i turisti non perdono occasione di visitare.
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