La fontana dei quattro fiumi fa da protagonista di Piazza Navona a Roma, bella sotto vari aspetti: avete mai visto il suo effetto ottico?

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Uno spettacolo dietro l’altro, tradizione, cultura e storia sono le vere protagoniste di Roma, la città eterna di cui tutti restano meravigliati e folgorati per la sua bellezza. Ogni via ha qualcosa da raccontare tra monumenti, sculture e piatti tipici. Piazza Navona ne è un esempio: avete mai sentito parlare dell’effetto ottico della Fontana dei Quattro Fiumi? Scopriamo tutti i dettagli di uno dei capolavori di Lorenzo Bernini.

Effetto ottico Fontana dei Quattro fiumi: l’idea di Lorenzo Bernini

La Fontana dei Quattro fiumi è stata realizzata dallo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini su commissione di Papa Innocenzo X, in Età Barocca. Essa fu progettata e realizzata tra il luglio 1648 ed il giugno 1651.

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Oltre alla sua bellezza e al significato delle figure che la compongono, vi è un dettaglio da analizzare: l’effetto ottico dell’obelisco. L’idea del Bernini fu quella di tenerlo sospeso nel vuoto. Infatti, esso non poggia su di una base stabile ma sugli spigoli del gruppo scultoreo sottostante che lo lasciano sospeso nel vuoto, esaltando ancora di più l’effetto scenografico.

Oltre all’effetto ottico, cosa rappresentano le figure che compongono la Fontana dei quattro fiumi?

La fontana di Piazza Navona ha una forma originale rispetto alle altre presenti in città: si tratta di una grande vasca ellittica al centro della quale si trova un gruppo scultoreo in marmo, sulla cui parte superiore si eregge un obelisco egizio, per tutti “Obelisco Agonale”.

Il gruppo marmoreo è composto da quattro figure di giganti che si appoggiano ai lati di uno scoglio in travertino. Esse sono le allegorie dei quattro fiumi più grandi della Terra secondo l’epoca: il Nilo, il Gange, il Danubio ed il Rio de la Plata.

L’intento di Bernini era quello di raccontare qualcosa attraverso ogni figura. Il Danubio è rappresentato nell’atto di indicare lo stemma della famiglia Pamphili, vale a dire il potere di Papa Innocenzo X, committente dell’opera. Il Nilo come un gigante si copre il volto con un velo e rimanda alle sue origini sconosciute fino alla fine del XIX secolo. Il Rio de la Plata tiene in mano un sacco pieno di monete d’argento, simbolo del colore delle acque che lo compongono ed infine il Gange tiene tra le mani un remo che simboleggia un fiume facilmente navigabile.

FOTO: SHUTTERSTOCK