Dentro la storia di Roma aleggia un’oscura predizione che non solo collega la fine dei papi a Papa Francesco, ma anche alla fine della Capitale.
Ma di chi è questa profezia e cosa dice esattamente?
La Basilica di San Paolo e la profezia di San Malachia O’Morgair
Malachia O’Morgair, abate e arcivescovo cattolico irlandese vissuto tra il 1095 e il 1148, fu proclamato santo il 6 luglio 1190 da Papa Clemente III.
Le testimonianze scritte dei suoi fedeli ricordano Malachia, l’arcivescovo di Armagh, come un grande pensatore della scena ecclesiastica del tempo. Riformò e riorganizzò la Chiesa irlandese, sottoponendola a Roma.
Oltre alle sue grandi imprese, Malachia O’Morgair è conosciuto per aver predetto non solo i Papi successivi ma anche, appunto, la distruzione di Roma. La Profezia dei Papi apparve per la prima volta nel 1595, grazie allo storico benedettino francese Arnoldo Wion, che attribuì la lista proprio a San Malachia.
Dettagli della Profezia
La profezia descrive ciascuno dei 111 futuri pontefici attraverso un breve motto in latino. Questi motti coprono il periodo da Papa Celestino II (1143-1144) fino alla presunta fine dei tempi.
Secondo alcune ipotesi, Malachia stilò questa lista in seguito a una visione nella Basilica di San Paolo a Roma. Il manoscritto passò poi nelle mani del papa, che lo depositò nell’Archivio Segreto Vaticano, dove rimase dimenticato fino alla riscoperta di Arnoldo Wion.
Ognuno dei 111 motti descrive i futuri papi attraverso un enigma o un gioco di parole, e molte predizioni si sono rivelate accurate. Il motto associato a Ratzinger, “de labore solis” (il lavoro del sole), potrebbe riferirsi a lui dato che nel giorno della sua nascita e della sua morte ci furono, infatti, delle eclissi solari.
Papa Francesco e la fine del mondo. Cosa rivela il manoscritto
Ma cosa dice la profezia su Papa Francesco?
L’ultimo dei motti, associato a Papa Francesco, riporta la seguente dicitura: “In persecutione extrema S.R.E. sedebit.” ovvero “Siederà durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa”. L’ultima previsione viene poi specificata alla fine del testo: «Pietro Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.»
Gli storici presumono che la profezia sia un falso, soprattutto data la mancanza del manoscritto originale redatto da Malachia in persona. Inoltre, il testo potrebbe essere stato realizzato per influenzare l’esito dei conclavi o per trarre qualche profitto economico dalle attese dei papabili.
Non ci resta che sperare sia un falso e, nel frattempo, sperare che Papa Francesco abbia un pontificato longevo!