Avete mai sentito parlare della Minerva della Sapienza di Roma? Ecco perché non bisogna mai guardarla negli occhi
Chiunque abbia frequentato l’università si sarà trovato almeno una volta a seguire dei riti o segni per superare un esame o affrontare la laurea.
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Ogni città e ogni ateneo ha una propria credenza, santo o protettore, a Roma alla Sapienza si parla di Minerva, la statua che si trova nel cortile principale della città universitaria. Ecco qual è la leggenda e la storia che si aggirano intorno a lei.
Minerva della Sapienza di Roma: curiosità sulla statua
Minerva, conosciuta anche come la dea greca Atena, rappresenta fin dalla tradizione ellenica saggezza e intelligenza. Completamente armata, nasce dalla testa del padre Giove ed è proprio tale particolarità che rimanda in modo metaforico all’ingegno, la razionalità e la conoscenza.
E’ nominata anche divinità dai mille compiti, in quanto rappresenta le arti più disparate: artigianato, guerra, matematica e scienze. Da qui si potrà comprendere il motivo per cui è collegata allo studio e in particolare all’università Sapienza di Roma. Nello specifico, la tradizione vuole che fino al giorno del conseguimento della laurea, è vietato incrociare il suo sguardo, in caso contrario potrebbe andare male il proprio percorso di studi.
Il motivo? Essendo Atena padrona di ogni arte, guardarla alluderebbe ad una sorta di sfida e quindi vorrebbe dire sfidare il sapere stesso e di conseguenza essere arroganti. A questo punto, per gli studenti è meglio ricordarsi di tale credenza così da evitare una possibile bocciatura o qualsiasi ostacolo che possa mettere il bastone tra le ruote.
Altre credenze italiane
In altri parti d’Italia, invece, si seguono altre tradizione. A Milano, alla Bocconi, si usano le entrate laterali, collaudate anti-iella, per evitare di passare tra i due leoni dell’ingresso principale. A Padova si evita di saltare la catena del portone centrale della Facoltà di Giurisprudenza per non rischiare di essere costantemente fuori corso. A Siena c’è un archetto in Piazza del Campo sotto cu non bisogna passare se si vuole conseguire la laurea. Insomma ogni città diventa in alcuni casi scaramantica, guai a sfidare la tradizione!
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