Roma, la truffa della gentilezza: quando il sorriso nasconde una trappola

Anche un sorriso può trasformarsi in una trappola. E’ quello che è successo a Roma ad un passante nei pressi del quartiere Monteverde. Il diretto interessato ha raccontato attraverso i social la sua esperienza in via Fabiola. Si è trattato di una vera e proprio truffa della gentilezza.

In cosa consiste la truffa della gentilezza?

La truffa della gentilezza è una trappola utile ad accattivare la vittima attraverso un sorriso. A Roma è accaduto in via Fabiola ad una persona intenta a camminare sul marciapiede davanti alla XXII circoscrizione quando ad un certo punto è passato un tizio su una fiesta con il finestrino aperto e braccio poggiato sullo sportello che ha iniziato a fissarlo e a salutarlo come se lo conoscesse.

Il saluto è durato un po’ tanto che l’autore della truffa si è fermato davanti al cancello affinché la vittima si avvicinasse. Una volta avvenuto l’incontro ravvicinato, questo ha cominciato a parlare della famiglia di entrambi, cercando di capire se la vittima era un pensionato o lavoratore. Infine, ha raccontato del suo trasferimento in Germania dopo essere stato licenziato e dell’attività della moglie orologiaia e ritorno in Italia.

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Infine, ha chiesto dei soldi per la benzina. Tuttavia, la persona interessata non aveva i contanti e l’autore della truffa ha quindi chiesto di fargli un bancomat. Quando la vittima ha capito di essere stata scelta per essere truffata, ha rifiutato e se ne è andata.

La reazione sotto al post

La pubblicazione del post ha riscontrato molto successo, diventando spunto di riflessione. Infatti, in tanti hanno commentato spiegando che la truffa della gentilezza è ormai vecchia e che non è la prima volta che si verifica nelle grandi città. Tra i vari commenti si legge: “E’ successo anche a me, piazza Merolli, prima mi ferma con una scusa e mi racconta che è un militare americano, poi arriva il compare napoletano che traduceva tutto quello che il tizio mi diceva, poi voleva regalarmi l’orologio ma dovevamo andare in oreficeria insieme. Naturalmente me ne sono andata e basta”.

Qualcun altro ha sdrammatizzato, affermando che si tratta di una truffa vintage dato che la trappola è stato messa in atto già anni fa.

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