Sai perché il palazzo di giustizia si chiama Palazzaccio?

Il Palazzo di Giustizia, noto anche come Palazzaccio, è l’edificio giudiziario di Roma situato nel rione Prati, in Piazza Cavour. Realizzato tra il 1889 e il 1911 dall’architetto perugino Guglielmo Calderini, il Palazzaccio è una delle maggiori opere costruite dopo la proclamazione di Roma come capitale del Regno d’Italia. L’edificio fu inaugurato dal re d’Italia Vittorio Emanuele III nel gennaio del 1911.

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Il ricchissimo programma iconografico, gli splendidi affreschi del Maccari nell’Aula Magna e l’immensa Biblioteca centrale giuridica lo rendono di certo un patrimonio dell’arte e della cultura italiana.

Ma perché un edificio di tale importanza, viene comunemente definito “Palazzaccio”?

Il Palazzaccio. Un nome che scava nella triste storia dell’edificio

Come accennato, i lavori per la costruzione del palazzo si conclusero ventidue anni dopo il loro inizio. Fin da subito, però, l’edificio iniziò a guadagnarsi una cattiva fama. In primo luogo, la natura alluvionale del terreno, che richiese imponenti lavori per la costruzione delle fondamenta. Ma non è tutto.

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Già dai primi anni, i romani non apprezzarono l’eccessiva decorazione, la funzione dell’edificio e la sua laboriosa costruzione. L’edificio dovette affrontare numerose polemiche riguardanti proprio l’eccessiva decorazione e le spese effettive che superavano di gran lunga i preventivi. Questo portò all’istituzione di un’inchiesta parlamentare nel 1912, perché tanto evidenti apparivano i sospetti di corruzione legati alla costruzione del palazzo.

Inoltre, come scrisse Pietro Curzio, anche la drammaticità dei casi giudiziari trattati in quelle aule contribuì alla definizione del nome. Non a caso, nel 1962, alcune scene del film Il processo di Orson Welles furono girate proprio nelle aule del Palazzaccio.

Nonostante le varie critiche, Guglielmo Calderini difese sempre con vigore il suo lavoro, ma rimase talmente provato dall’umiliazione subita che si diffuse la diceria secondo la quale si sarebbe suicidato nel 1916, all’età di settantanove anni.

Insomma, questo edificio ha fatto storcere il naso a tutti, dai cittadini comuni agli addetti ai lavori, per decenni. Oggi forse non sono più così discusse le sue peculiarità, ma nessuno ha smesso di chiamarlo Palazzaccio da allora.