Scopri la Scala Santa vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano e perché è un simbolo di fede e devozione a Roma.
La Scala Santa è da tutti conosciuta come uno dei punti cardine della Basilica di San Giovanni in Laterano insieme alla Cappella dei Papi.
Secondo un’antica tradizione cristiana, essa sarebbe stata trasportata lì nel 326. Prima si trovava a Gerusalemme ma per volere di Sant’Elena, imperatrice madre di Costantino, è avvenuto il trasferimento.
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La Scala è formata da 28 gradini, gli stessi, sempre secondo la tradizione, che Gesù salì più volte il giorno della sua condanna a morte nel palazzo di Ponzio Pilato. Per tale motivo viene chiamata Scala Pilati o Scala Sancta.
Da principio, la scala era sita nel Patriarchium, vale a dire il complesso dei Palazzi Lateranensi, antica sede dei Papi. Tuttavia, papa Sisto V Peretti decise di trasferirla nell’edificio attuale per poi fare realizzare quattro rampe di scale intorno ad essa. Il progetto fu commissionato all’architetto Domenico Fontana.
L’usanza di salire in ginocchio
Intorno alla tradizione della Scala Santa vi è un’usanza particolare nel periodo della Quaresima: salire in ginocchio, pregando come atto devoto per rivivere la passione di Cristo e per assicurarsi l’indulgenza plenaria dai propri peccati.
L’ultimo gradino è protetto da una potente inferriata ed è lì che si trova l’antico oratorio privato del Papi. Si tratta, quindi, di un luogo molto amato dai fedeli.
L’usura causata dai pellegrini ha lasciato evidenti solchi nei gradini di marmo, testimonianza tangibile della devozione di generazioni di fedeli.
Per preservare la scala dall’usura, nel 1724 Papa Innocenzo XIII fece ricoprire i gradini con legno di noce. Recentemente, sono stati effettuati restauri per mantenere intatta la struttura e permettere ai fedeli di continuare la loro pratica devozionale
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FOTO: SHUTTERSTOCK