Apertura straordinaria della Scala Santa
La Scala Santa del Pontificio Santuario a Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, chiusa per restauri dall’estate scorsa, sarà aperta al pubblico e accessibile nel suo stato originario, in via straordinaria fino al 9 giugno, solennità della Pentecoste.
La scalinata rappresenta uno dei luoghi sacri di Roma che, secondo la tradizione cristiana, Gesù salì nel palazzo di Ponzio Pilato a Gerusalemme il giorno in cui venne condannato a morte e che Sant’Elena fece trasportare a Roma nel 326.
Tre croci medievali, incastonate nel marmo a ricordo di quell’evento, tornano oggi a essere visibili: la prima in porfido all’inizio della scala, un’altra in bronzo al termine, e la terza all’undicesimo gradino, sul quale secondo la tradizione sarebbe caduto Gesù, rompendo il marmo con il ginocchio.
In fase di restauro, eseguito sotto la direzione tecnica e scientifica dei Musei Vaticani, con il contributo dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, biglietti di ringraziamento, monete, fotografie ed ex voto, lasciati nel tempo dai fedeli, sono stati riportati alla luce e sono attualmente conservati da Padri Passionisti, custodi del Santuario dal 1853.
LEGGI ANCHE>> Cosa ha in comune la Metro di Roma con la Scala Santa? Questo tweet spiega tutto
Non solo Piazza San Pietro. La Scala Santa in Piazza San Giovanni in Laterano è una delle mete preferite dai fedeli che vengono in visita nella città di Roma. Riaperta dopo i lavori di restauro, sarà possibile visitarla senza la copertura di legno, per la prima volta in 300 anni. Ma quella nella capitale non è l’unica Scala Santa presente in Italia.
La Scala Santa di Roma
Quei 28 gradini in marmo hanno un valore molto profondo per i fedeli di tutto il mondo. Tradizione vuole, infatti, che siano proprio quelli che percorse Gesù Cristo per raggiungere Ponzio Pilato il giorno in cui venne condannato a morte.
La Scala Santa si troverebbe a Roma per volere di Sant’Elena, madre dell’imperatore cristiano Costantino, che la fece trasportare nella capitale nel 326.
Da allora, uomini e donne di tutto il mondo ripercorrono quel percorso che nella storia della fede cristiana rappresenta l’inizio della Passione di Cristo. Molte persone, inoltre, salgono i gradini in ginocchio, pregando, in segno di penitenza, magari per chiedere una grazia o il perdono dei peccati.
La Scala Santa riapre al pubblico
La Scala Santa è stata di recente oggetto di restauro e ha riaperto al pubblico lo scorso 11 aprile. Per tutti quelli che non l’hanno ancora vistata o che vogliono tornarci, c’è una interessante novità: fino al prossimo 9 giugno per la prima volta dopo 300 anni, sarà possibile salire i gradini ammirandoli in tutto il loro splendore.
Per 60 giorni, infatti, non ci sarà la copertura di legno a protezione del marmo che fece collocare Papa Innocenzo XIII nel 1723. Un’occasione unica per essere a contatto diretto con la superficie calpestata da Gesù, prima che venga ricoperta nuovamente.
È possibile percorrere la Scala Santa e visitare l’annesso Santuario – che raccoglie alcune delle reliquie più sacre alla Chiesa Cattolica – tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 6 alle 14 e dalle 15 alle 19 mentre la domenica dalle 7 alle 14 e dalle 15 alle 19.
Per informazioni si può telefonare al numuero 06 4290 4736 oppure scrivere a scalasantaroma@gmail.com.
Non solo la Scala Santa a San Giovanni in Laterano, ecco quante Scale Sante ci sono in Italia
Quella di Roma non è l’unica Scala Santa presente nel nostro Paese. Senza allontanarsi troppo dalla capitale, altri due luoghi di devozione simili a quello di San Giovanni in Laterano li troviamo a Valentano, comune nei pressi di Viterbo e a Veroli, in provincia di Frosinone.
La prima, che portava all’appartamento del Cardinale Alessandro Farnese fu ricostruita nel 1731 copiando quella romana. La seconda, risalente al XVIII secolo, è composta da 12 gradini e ha la particolarità di concedere l’indulgenza a chi la percorre.
Il perdono dei propri peccati è possibile ottenerlo anche percorrendo in ginocchio la Scala Santa di Campli, in provincia di Teramo, realizzata con 28 gradini di legno d’ulivo. C’è poi lo scalone del complesso delle tre chiese dei Santi Girolamo e Vitale a Reggio Emilia realizzato nel XVII secolo che riproduce la Scala Santa di Roma.
Altre copie della scalinata romana si trovano nel Palazzo Ducale di Mantova, nella chiesa di Sant’Onofrio a Fabriano, in provincia di Ancona, e nel Sacro Monte di Varallo, nei pressi di Vercelli. Quest’ultimo è un complesso di cappelle, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che riproduce i luoghi della Passione di Gesù.