Sono tanti i modi di dire e le espressioni che vengono detti, tramandati generazione dopo generazione, ma di cui non sappiamo il vero significato. A Roma, in particolare, esistono frasi usate quotidianamente, ormai diventate abitudini, come “Sei figlio dell’oca bianca”. Qual è la storia dietro a tale espressione?
“Sei figlio dell’oca bianca?”: significato e storia
Un evergreen, un must per i romani e non solo, così l’espressione “Sei figlio dell’oca bianca?” è diventata una frase comune usata in ogni circostanza: tra i banchi di scuola, negli ambienti di lavoro, in famiglia. Insomma, è diventata un modo dire del linguaggio quotidiano.
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Ma qualcuno conosce la sua origine? Come riporta l’enciclopedia Treccani, le origini di questa espressione sarebbero molto antiche. Secondo il vocabolario, vi sono alcune ipotesi più consolidate legate addirittura ad un’alterazione del “figlio della gallina bianca”, in latino “gallinae filius albae”. Tale espressione si trova anche nella XIII satira di Giovenale, nell’Istitutio oratoria di Quintiliano e negli Adagia di Erasmo.
In realtà la primissima origine risale alla Naturalis historia di Plinio e nel De vita duodecim Caesarum di Svetonio, i quali narrano che a Livia Drusilla, diventata poi Augusta come sposa di Cesare, accadde un episodio insolito: un’aquila in volo lasciò poggiare nelle sue braccia una gallina bianca. Da quel momento, divenne simbolo di auguri, infatti, la gallina bianca e tutti i suoi nati divennero sacri e allevati per ottenere degli auspici.
La gallina con il passare dei secoli sembra essere diventata un’oca bianca. Sono tanti gli autori che citano tale espressione nelle proprie opere, da un secolo all’altro fino ad arrivare ai giorni d’oggi, quando la frase si è trasformata in un modo di dire comune a grandi e piccoli, romani e non.
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