Nell’ambulacro della Basilica di San Pietro, si trova un’opera monumentale di grande rilevanza storica: il Sepolcro di Papa Alessandro VII. Questa imponente tomba, nonostante il suo aspetto macabro, è uno dei più alti esempi del barocco romano, espressione dell’arte e della simbologia di Gian Lorenzo Bernini.
All’interno dello Stato del Vaticano, nella maestosa Basilica di San Pietro, il Sepolcro di Alessandro VII è un tesoro d’arte ancora poco conosciuto. Qui, Bernini ha ritratto il pontefice inginocchiato in un momento di preghiera e raccoglimento, un’immagine che trasmette umiltà e devozione.
Papa Alessandro VII, nato Fabio Chigi a Siena nel 1599, proveniva da una delle famiglie più influenti della città. Cresciuto in ambienti colti, sviluppò una profonda passione per l’arte e la cultura, e durante il suo pontificato fu un grande mecenate. Tra le opere che commissionò spicca il colonnato di Piazza San Pietro, sempre ad opera di Bernini. Alessandro VII sostenne inoltre la Controriforma, cercando di rafforzare la disciplina morale e la fede cattolica, e si impegnò attivamente per consolidare l’autorità papale in Europa.
Le allegorie presenti nella tomba di Alessandro VII
Bernini, amico e architetto del Papa, lo rappresenta nella tomba circondato dalle allegorie della Carità, della Verità, della Giustizia e della Prudenza. Queste figure, scolpite con una grazia eterea, sono raffigurate in pose armoniose, ognuna con i propri elementi distintivi.
Le figure si adagiano in questa tomba con grazia, su un ampio drappo rosso, da cui emerge lo scheletro della Morte, che stringe una clessidra dorata, simbolo del tempo che scorre inesorabilmente. Questo dettaglio crea un contrasto drammatico tra la serenità del pontefice in preghiera e la minaccia della mortalità, conferendo all’opera un carattere quasi sovrannaturale, come un passaggio verso l’aldilà.