Jared Leto con i suoi Thirty Second to Mars, uno dei ospiti internazionali più attesi nell’ambito di RockInRoma 2019, ha infiammato la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
I Thirty Seconds to Mars di Jared Leto i presentano con una scenografia a dir poco essenziale, il palco scarno vede la batteria di Shannon Leto affiancare lo spazio destinato al guru Jared Leto, il fratello magico. Il concerto è lui, o Lui, si perché ormai il nostro Jared si sta trasformando in un vero guru. Carismatico e magnetico come pochi personaggi al mondo, Jared Leto non è solo protagonista mondiale di cinema e musica ma anche un punto di riferimento per milioni di persone.
Vegano, ambientalista, promotore di mille iniziative legate al mondo della consapevolezza e della consciousness, comunicatore e marketing man d’eccezione, Jared Leto è l’esempio di star californiana che non ha remora di dimostrare il proprio interesse per argomenti come benessere mentale, sostenibilità, evoluzione facendo delle scelte ben precise nella vita personale e condividendole con il mondo, senza timore come possiamo vedere da questa piccola intervista a Jared Leto e dall’intero concept grafico dell’ultimo Album.
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L’intera estetica dei Thirty Seconds to Mars, i Leto&Bro, è da sempre intrisa di mille simboli esoterici che portano la band ed il suo nutrico seguito a realizzare degli eventi messianici. Leto veste questi panni da grande attore qual’è. Lo spettacolo, anche grazie al progetto musicale e alla costruzione delle canzoni, è un mix di energia e partecipazione dall’inizio alla fine.
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La maggior parte dei brani è costruito interno a riff vocali onomatopeici che consentono al gruppo, a prescindere dal paese e dalla lingua parlata, di seguire lo spettacolo e di essere trascinati dall’incredibile pifferaio magico, Leto, in un vortice emotivo basato principalmente sulla possibilità di urlare insieme un ritornello super pop. In questo non c’è nessuna critica di sorta, anzi un apprezzamento, perché Leto&Bro riescono a portare avanti questo progetto super commerciale negli anni mantenendo sempre un profilo alto e credibile. La scaletta è stata quella dei grandi successi: The Kill, This Is Water, Rescue Me o Love si Madness cantata insieme al Emma, si proprio lei, divertita e forse un pò emozionata.
Non è tanto la band a suonare quanto il pubblico a seguire l’animazione di Jared Leto, un vero genio del palco, che, sempre in modo puntuale, gioca con l’arena così co me il gatto fa con i topolini.
Lo spettacolo musicale, al di là della composizione e della produzione al top mondiale, è di per se poverello. La chitarra, protagonista della musica dei @30secondstomars è assente dal palco. Lo show è basato su una serie di sequenze che vengono riproposte dal tecnico del suono, vero e proprio musicista fuori palco.
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In qualunque altro scenario lo spettacolo si rischierebbe la noia, qui no grazie a Jared Leto ed al suo talento. Lo show dura un’ora un’ora e trenta secca. Divertiti e shakerati da una meravigliosa energia positiva come in un club della migliore Ibiza e lui, o forse a questo punto bisognerebbe scrivere Lui, con la L maiuscola, Leto in pantaloni lilla, cappa di organza, cappello di peglia e occhiali da sole, impegnato a realizzare tensioni, intimità e appuntamenti musicali come un grande DJ dall’incredibile vena Rock.
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