Settembre è il mese dell’uva e delle vendemmia. Negli ultimi anni tale attività è tornata ad incuriosire anche le nuove generazioni che si avvicinano a questo mondo per saperne di più sulla preparazione del vino e la materia prima. Vi sono tanti tipi di uva, uno in particolare è chiamato “pizzutello” e si contraddistingue per la forma allungata degli acini e la sua croccantezza.
Uva Pizzutello, l’origine del nome
Sono tanti a preferire l’uva Pizzutello, caratteristica di Tivoli, dalla polpa corposa e dolce. Il frutto viene coltivato in orti sotto le pergole dove si trovano anche ortaggi tra cui lattuga, fave e piselli. Tradizionalmente, le coltivazioni venivano adornate dalla presenza di rose. Oggi, tale disposizione è rimasta tale ed è proprio questo il punto forte che rende il prodotto unico.
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Il suo nome è un termine dialettale che significa “appuntito“, infatti, gli acini sono allungati, poco appuntiti e ricurvi. Esistono due tipi, bianca caratterizzata da un coloro verde chiaro e la buccia fina; rossa con una buccia spessa.
Sagra del Pizzutello
A settembre l’uva Pizzutello diventa la protagonista ed ogni anno a Tivoli viene allestita una sagra dedicata al frutto. Il centro storico della città accoglie migliaia di persone che si apprestano ad assaggiare il prodotto, accompagnati da eventi musicali, culturali e enogastronomici.
La manifestazione risale al 1845 quando gli abitanti del paese accolsero Papa Gregorio XVI, adornando la città con l’uva e realizzando una festa in suo onore dopo che il pontefice aveva dato inizio ai lavori per la deviazione del fiume Aniene in seguito alle terribile alluvioni di inizio secolo.
Oggi si tratta di una tradizione che interessa tutta la regione Lazio. In quei giorni, infatti, Tivoli è piena di turisti.
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