Il problema dei rifiuti a Roma è molto popolare tanto che vi sono le cosiddette targhe dei “Mondezzari” come testimonianza. Esse vennero realizzate e messe in giro per la città nel XVIII secolo per volere del Monsignore Presidente delle Strade. Venivano appese in punti particolari, proprio dove si sviluppava una situazione da mondezzari.
Vietato di fare mondezzaro: il problema dei rifiuti a Roma
Le targhe relative ai rifiuti in giro per Roma sono secolari e riportano una frase precisa: “Vietato di fare mondezzaro”. Il presidente delle strade aveva un unico obiettivo: vietare di depositare immondizia nei luoghi in cui venivano messi tali cartelli.
LEGGI ANCHE:–Continua il massacro del verde romano, il post di denuncia Alessandro Gassmann sulla situazione a Roma
Chi non rispettava le regole correva il rischio di essere punito con pene pecuniarie o corporali. Infatti, vi era l’editto in cui si sanciva il divieto e la data di affissione della targa. La lingua dei cartelli era l’italiano ma e non il latino, che, invece, veniva utilizzato per tutte le targhe di epoca pontificia. In tale caso il divieto non specificava le punizione a cui sarebbero andati incontro i trasgressori. Solitamente, si trattava di dieci scudi ed altre pene corporali che potevano cambiare a seconda della situazione più o meno grave.
Quante targhe vi sono a Roma
A Roma oggi sono presenti 67 targhe superstiti, datate tra il 1646 e il 1790, oltre a una decina di divieti specifici in prossimità di chiese, fontane e palazzi. Queste cartelli di marmo vogliono essere una testimonianza della battaglia che per secoli le autorità hanno portato avanti affinché venisse abbattuto il malcostume cittadino.
Tuttavia, c’è chi ancora continua a maltrattare la città e non perde occasione di buttare rifiuti a terra senza tenere conto del decoro della Capitale e della bellezza di Roma.
FOTO: SHUTTERSTOCK