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In America Latina, difendere le risorse naturali – specialmente l’acqua – è diventato un compito pericoloso e spesso mortale.

Secondo l’ultimo rapporto di Global Witness, negli ultimi dieci anni sono stati uccisi 1.335 attivisti ambientali. Nonostante questa statistica allarmante, la resilienza delle comunità in prima linea continua a resistere alla violenza che cerca di fermare i loro sforzi.Nel mondo, ogni due giorni un ambientalista perde la vita per questa ragione: il 39% di queste vittime appartengono a popoli indigeni, nonostante questi ultimi non rappresentano che il 5% della popolazione mondiale. Queste comunità hanno sopportato intimidazioni, violenze sessuali e fisiche, e la perdita dei loro membri più impegnati. L’impunità che segue questi omicidi permette alla distruzione ambientale di prosperare senza ostacoli, con solo la resistenza di queste comunità a fare da argine. Le cronache di questa vicende, molto spesso, raggiungono al massimo le pagine di stampa locale.

Insieme alla giornalista Paloma De Dinechin, abbiamo cercato di dare voce a tre di queste comunità, ciascuna delle quali ha perso un leader importante e continua a lottare per la protezione dell’acqua, un bene essenziale con cui sono profondamente legate culturalmente e spiritualmente.

In Messico, abbiamo seguito il popolo Wixárika nel loro mitico pellegrinaggio verso Wirikuta, un sito sacro, stravolto dalla siccità. Margarito Díaz, uno sciamano e leader della comunità, si è opposto all’industria mineraria e agricola, ma è stato ucciso durante la notte da un soggetto legato alla criminalità organizzata.

In Brasile, ho lavorato con una comunità quilombola nell’Amazzonia, colpita dall’espansione delle coltivazioni di soia, favorite dalle politiche di Jair Bolsonaro. Haroldo Betcel, un calciatore, è stato ucciso mentre difendeva l’accesso all’acqua potabile del suo piccolo villaggio circondato da proprietari terrieri impiegati nell’agro business.

In Guatemala, ho seguito la storia di Sebastián Alonso, un contadino ucciso mentre protestava contro un progetto idroelettrico che minacciava i fiumi della zona, vitali per i suoi raccolti e per la vita del suo popolo. Nonostante la resistenza avesse portato alla cancellazione dei finanziamenti dalla Banca InteramericanaBanca interamericana di sviluppo (BIS), l’omicidio di Alonso rimane irrisolto.

Questi casi mostrano che in America Latina la difesa delle risorse naturali non è solo un atto di tutela ambientale, ma una lotta esistenziale che spesso costa la vita ai leader comunitari. Nonostante i traumi e le sofferenze, il coraggio e la determinazione di queste comunità continuano a brillare per la difesa del bene più prezioso, l’acqua.
Fino al 21 Febbraio

Orari mostra
dal lunedì al venerdì 10.00 – 13.00 | 15.30 – 19.00
sabato 10.00 – 12.30
domenica chiuso
Ingresso libero
Paesaggi Antropici -LAC Laboratorio di Creatività Contemporanea
Progetto a cura di Officine Fotografiche Roma
Con il sostegno del MIC
Il progetto si avvale del partenariato con il Municipio VIII di Roma, con Dominio Pubblico e con Controchiave APS, e conta sul supporto organizzativo e comunicativo di di Italia Nostra. Vanta inoltre collaborazioni con altre associazioni territoriali e nazionali.
L’evento è realizzato all’interno del progetto Paesaggi Antropici sostenuto da Laboratorio di Creatività Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura.

Dettagli

Data:
3 Febbraio
Ora:
10:00 - 19:00
Serie:
Prezzo:
Gratuito
Categoria Evento:

Luogo

Circolo degli Illuminati
Via Giuseppe Libetta, 1
Roma, RM 00154 Italy
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