OMAGGIO A SARAH VAUGHAN

Nata il 27 marzo 1924 a Newark, New Jersey, USA, e morta all’età di 66 anni il 3 aprile 1990 a Hidden Hills, California, USA, Sarah Vaughan viene
ricordata ancora oggi come una delle voci più meravigliose del 20° secolo, che svetta tra le figure di spicco del panorama jazzistico internazionale e che è
stata una delle maggiori interpreti della musica afroamericana che ha ridefinito l’espressione vocal jazz.
Vaughan era figlia di musicisti dilettanti: suo padre, un falegname di professione, suonava la chitarra; Sua madre, che lavorava come lavandaia, era una
cantante nel coro della chiesa. Vaughan iniziò a studiare pianoforte e organo all’età di sette anni e, come sua madre, cantava nel coro della chiesa. Dopo
aver vinto un concorso per dilettanti al famoso Apollo Theater di Harlem nel 1942, fu assunta come cantante e seconda pianista dall’Orchestra di Earl
Hines. Un anno dopo si unì alla band del cantante Billy Eckstine, dove incontrò il trombettista Dizzy Gillespie e il sassofonista Charlie Parker e
collaborando anche con Bud Powell. Lo stile di canto di Vaughan fu influenzato dai loro strumenti. Durante gli anni ’50, il suo pubblico crebbe con il tour
negli Stati Uniti e in Europa, e firmò con la Mercury Record Corporation e EmArcy, l’etichetta jazz di Mercury, nel 1953 per cantare sia pop che jazz.
Nominata per nove Grammy Awards durante la sua carriera, ne vinse uno, per la migliore performance vocale jazz femminile per l’album Gershwin Live!
nel 1982. Tra le sue canzoni più conosciute ci sono “It’s Magic”, “Make Yourself Comfortable”, “Broken Hearted Melody”, “Misty” e “Send in the Clowns”.
Vaughan è stata un’appassionata interprete del Great American Songbook, e il suo repertorio comprendeva opere di celebri compositori come George e
Ira Gershwin (considerati i due ‘padri’ dello swing), Cole Porter e Henry Mancini.
Soprannominata “Sassy”, a causa della sua apparente forte personalità (in realtà nella vita privata era molto fragile) è stata l’unica a potersi fregiare
dell’appellativo “The Divine One” (“Divina”) per le sue non comuni risorse vocali. La sua voce, infatti, si esprimeva al meglio nelle ballads, ma la sua
perfetta conoscenza del linguaggio bebop le permetteva anche di affrontare ‘rapide corse’ lungo la sua estensione vocale di quasi quattro ottave. Le sue
straordinarie risorse vocali (con un’estensione superiore a quella di molte altre blasonate colleghe come Billie Holiday o Ella Fitzgerald) facevano leva su
una tecnica che non ha paragoni per virtuosismo e spettacolarità.
Per queste ragioni, ma soprattutto per un rispettoso senso di gratitudine e ammirazione, nasce il “Tribute To Sarah Vaughan” che Elena Brandes con la sua
meravigliosa voce ha voluto dedicare a “Sassy”, accompagnata da Giuseppe Sacchi (piano), Vincenzo Quirico (Contrabbasso) e Vincenzo Pellegrino
(batteria). Le doti della jazz singer Brandes, considerata già da tempo una artista di spessore nel panorama jazzistico romano e non solo, offrono alle
interpretazioni un valore aggiunto, per le qualità tecniche ed espressive richieste dalla personalità marcatamente originale posseduta da Sarah Vaughan. In
tale contesto la Brandes, in piena sintonia con i suoi musicisti, e supportata da un non comune interplay, rilascia continuamente atmosfere che richiamano
ai meravigliosi anni vissuti dalla grande “Sassy”, omaggiandola con personali interpretazioni, sempre rispettose della tradizione e della natura stilistica
originaria dell’artista.
La formazione è composta da:
Elena Brandes (voce) 🎤
Giuseppe Sacchi (piano) 🎹
Vincenzo Quirico (Contrabbasso) 🎻
Vincenzo Pellegrino (batteria) 🥁
ELENA BRANDES

Si avvicina al canto in giovane età, prendendo parte ad alcuni cori amatoriali con i quali si esibisce in varie occasioni ed
eventi no profit. Nel 2019, in seguito a vari anni di studio di canto moderno, decide di iscriversi al Saint Louis College Of Music, presso il quale consegue
la laurea in canto jazz. Ha studiato con grandi nomi della scena jazzistica romana, quali Alice Ricciardi, Elisabetta Antonini, Pierluca Buonfrate, ed altri. Ha
preso parte ai seminari estivi di Siena Jazz, avendo l’opportunità di studiare con grandi artisti quali Becca Stevens e Michael Mayo, ed altri.
Nonostante l’indirizzo di studio, è da sempre affine a qualsiasi genere musicale, dal blues/rock al r&b/soul, fino ad atterrare al jazz per l’appunto,
plasmando la sua personalità artistica lasciandosi ispirare dalle diverse influenze multi stilistiche.
Nel corso degli anni ha avuto la possibilità di suonare con diversi nomi importanti della scena jazzistica romana quali: Marco Valeri, Pietro Lussu, Luca
Bulgarelli, ma anche con nomi internazionali come: Miguel Zenon, David Binney, Joe Sanders, Mike Moreno; traendo da tutti loro grandi insegnamenti. Ha
suonato in vari contesti quali: Premio Massimo Urbani (Camerino), Auditorium Parco Della Musica (Roma), Boogie Club (Roma), Alexander Platz (Roma),
Siena Jazz, Poco Loco (Alghero), Monk Club (Roma), Velletri Jazz Festival, ed altri. Attualmente, oltre ai vari impegni artistici, è docente di canto presso il
centro polifunzionale “Next Music Academy” (Roma-Cinecittà) e presso Ladybird Project (Roma-Tiburtina) come Insegnante di Canto Multistyle.

GIUSEPPE SACCHI

Nato a Salerno nel 1994, è pianista, compositore e sound designer dalle origini italo-colombiane. Vanta un diploma in pianoforte classico nel 2015 presso
il Conservatorio “S.Cecilia” di Roma, un Master in Sound Engineering nel 2018 presso Università di Roma Tor Vergata e un diploma di secondo livello in
pianoforte jazz nel 2022 presso il Saint Louis College of Music di Roma. Esploratore e amante della musica in ogni suo aspetto, si impegna costantemente
nel combinare la tradizione classica e jazz con tecniche contemporanee di composizione, arrangiamento e sound design. Recentemente ha vinto premi
per la sonorizzazione di cortometraggi presso il Pesaro Film Festival e il “Desencadre – Festival du Court Experimental” di Parigi ed è attualmente è
impegnato in diversi progetti sulla scena jazzistica romana.
VINCENZO QUIRICO
Nato a Isernia nel 1998, si avvicina alla musica iniziando a studiare la tromba all’età di 11 anni. Pochi anni dopo decide di cominciare a studiare basso
elettrico con il Maestro Emanuele Valente. La passione per il jazz ha inizio nel 2016 dopo la partecipazione ai seminari dell’Eddie Lang Jazz Festival, noto
evento che si svolge a Monteroduni, il suo paese di residenza. Nel 2017 si trasferisce a Roma e inizia gli studi di basso elettrico al Saint Louis College of
Music, con il Maestro Gianfranco Gullotto e il Maestro Marco Siniscalco. Nel 2019 si iscrive al Diploma di contrabbasso jazz con il Maestro Luca Bulgarelli
e partecipa a lezioni di musica d’insieme con Rosario Giuliani, Maurizio Giammarco, Stefano Sabatini, Cristiano Mastroianni, Daniele Cordisco.
Attualmente prosegue i suoi studi con Stéphane Kerecki, presso il Pôle Supérieur Boulogne-Billancourt a Parigi dopo aver vinto una Borsa di studio con il
programma Erasmus+. A Parigi ha la possibilità di frequentare l’intensa scena musicale in storici Jazz Club, e, a dicembre, si esibisce con il pianista Marc
Copland presso la Petit Halle de La Villette dopo tre giorni di Masterclass.
VINCENZO PELLEGRINO
Nato a Castellaneta (TA) il 9 maggio 1967 da padre musicista (omonimo e noto batterista sulla scena musicale tarantina degli anni ’60) inizia la sua attività
artistica nei primi anni 80’. Non seguendo un percorso di apprendimento tradizionale approfondisce lo studio dello strumento principalmente come
autodidatta, frequentando brevemente l’Accademia Musicale Battista Bia (Modugno-BA) con il batterista jazz Michele di Monte. Per quanto riguarda il
linguaggio jazzistico, sempre nei primi anni ’80 subisce positivamente l’influenza di vari artisti locali, tra cui il batterista jazz, percussionista, pittore e
fumettista Dante Spada e il pianista Fulvio Liuzzi con i quali, il 19 novembre 1985, dopo un concerto al Teatro Petruzzelli (BA) conoscono personalmente
Dizzy Gillespie. Nel 2014, dopo una lunga pausa riprende gradualmente l’attività musicale studiando presso il laboratorio jazz di Luca Chiaraluce
(Associazione “Il Polistrumentista” in Roma-Prati). Attualmente ha avviato, anche in forma saltuaria, collaborazioni con diversi jazzisti della scena musicale
romana. Con il progetto “Tribute to Evans” ha organizzato (1/4/2022) personalmente con la direzione artistica della Fondarc di Velletri (RM) e Save The
Children un concerto di beneficenza in favore dei bambini ucraini.

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