Roseto comunale Roma
Da martedì 21 maggio a domenica 16 giugno 2024
Aperti i due settori (Collezione e Concorso) dal lunedì alla domenica dalle ore 8.30 alle ore 19.30
Il Roseto è visitabile da persone con disabilità.
Ammessi cani di piccola taglia, obbligatoriamente al guinzaglio
Ingresso libero e gratuito in via di Valle Murcia 6
Il Roseto ospita circa 1.100 varietà di rose botaniche, antiche e moderne provenienti da tutto il mondo. Gli esemplari coltivati provengono un po’ da tutto il mondo: dall’Estremo Oriente sino al Sud Africa, dalla Vecchia Europa sino alla Nuova Zelanda, passando per le Americhe. Sono presenti specie primordiali, o rose botaniche, che risalgono a 40 milioni di anni fa, molto pregiate e poco conosciute, dimorate insieme alle “rose antiche”, tutte di grande originalità e bellezza.
Sorge in un luogo dedicato sin dall’antichità ai fiori, un tempio consacrato alla dea Flora.
Appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di fiori!
Visite guidate
Le visite guidate avvengono solo nei periodi di fioritura primaverile e autunnale.
Solo su prenotazione e a pagamento.
Ne viene data notizia sia sul sito istituzionale e del Dipartimento Tutela Ambientale.
Per prenotare una visita guidata al Roseto comunale:
– contattare direttamente il Roseto al tel. 06 5746810
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00
– oppure inviare un’email a rosetoromacapitale@comune.roma.it
Vedi le Tariffe per visite guidate
> Accessibilità – servizi disponibili:
– ingresso a livello accessibile, viali in porfido nella zona Concorso
– percorso accessibile a sedie a rotelle, viali in porfido nella zona Concorso
– servizi igienici idonei
– servizi per non udenti o ipoudenti
– servizi per non vedenti o ipovedenti
– parcheggio solo su strada adiacente
Il Roseto comunale di Roma si sviluppa sulle pendici dell’Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra il Circo Massimo. Il giardino segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro. Il disegno architettonico vuole mimetizzare la frattura orizzontale costituita da via di valle Murcia, che divide il giardino in due parti.
Storia: fin dal III sec. a.c. il luogo in cui sorge il roseto era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti, “floralia”, si svolgevano in primavera nel Circo Massimo. Ricoperto di orti e vigne fino a tutto il XVI sec., divenne, nel 1645, l’Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità. Dal 1934, anno del trasferimento del cimitero ebraico al Verano, l’area, destinata dal piano regolatore generale di Roma a Parco, rimase incolta fino al 1950, quando divenne sede del nuovo roseto comunale. L’antico, che si trovava sul colle Oppio, era andato distrutto nella seconda guerra mondiale. Come ringraziamento alla comunità ebraica, che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo sacro, venne posta all’ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione, e i vialetti che dividono le aiuole nell’area collezione, assunsero la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo.
L’idea di un roseto a Roma si deve all’interessamento della Contessa Mary Gailey Senni, al suo amore per la natura e a una notevole conoscenza botanica. Americana di nascita, si sposò con un conte italiano e rimase a vivere in Italia. Donna dal carattere deciso e caparbio dovette lottare non poco per vedere realizzato il suo progetto. Nel 1932 fu aperto il roseto sul colle Oppio. Il luogo fu scelto perché vi si trovava già una raccolta di numerose piante di rose provenienti dal Vivaio del Governatorato. La contessa partecipò a tutte le fasi di realizzazione del roseto, e fu anche l’artefice della sua promozione all’estero. L’anno seguente l’apertura, fu istituito il “Premio Roma”, (secondo al mondo per costituzione, preceduto solo da quello di Bagatelle, vicino Parigi) di cui fu la curatrice ed al quale partecipò per molti anni come componente della giuria.
Informazioni: il Roseto ospita circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo, persino dalla Cina e dalla Mongolia. Fra le più curiose, la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali di color verde, la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni e la Rosa Foetida, una rosa maleodorante.
Nell’area più vasta si trova la collezione di rose botaniche, antiche e moderne.
Nella parte in basso, più piccola, si trovano i settori dove vengono dimorate le rose partecipanti al Premio Roma (ad inviti) e la collezione delle rose che, dal 1933 – anno della prima edizione svoltasi a Colle Oppio – hanno vinto questa prestigiosa manifestazione.