I pini domestici sono simbolo di Roma dall’antichità, ma sono condannati ad una tragica fine nella Capitale. Ecco perché sono inadatti a Roma e perché andrebbero sostituiti
Roma ha un legame antichissimo con i pini domestici, divenuti nel tempo simbolo della città eterna. Ma, come dimostrato dai recenti crolli di alberi negli ultimi giorni, queste piante si stanno rivelando inadatte per la capitale. Quali sono le cause? Da una parte la scarsa manutenzione del verde e dall’altra le caratteristiche proprie dei pini, dovrebbero suggerire di sostituirli con altri tipi di alberi.
Oltre 100 alberi caduti a causa del maltempo
Nelle scorse ore, a causa delle forti raffiche di vento che hanno soffiato su Roma, oltre cento alberi sono caduti, causando non pochi danni. Da Trastevere a Colli Aniene passando per l’Ardeatino, è stata una vera ecatombe.
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Le piante sono crollate in strada, senza per fortuna fare vittime, almeno in città. Su via Garibaldi un enorme Pino è venuto giù rompendo una recinzione, mentre in via Umberto Calosso, a Casal del Marmo e in via Ercole Marazza, i pini sono andati a schiantarsi su alcune automobili parcheggiate, danneggiandole.
Per scongiurare conseguenze più drammatiche, la sindaca Virginia Raggi nella giornata di ieri ha disposto la chiusura di ville, parchi e cimiteri.
Perché i pini stanno crollando
Il vento degli ultimi due giorni ha certamente messo a dura prova i pini di Roma, che sotto le forti raffiche hanno perso rami o sono stati sdradicati. Ma quali sono le cause e perché questi alberi antichissimi, simbolo della città, sono caduti e si mostrano così deboli durante le avverse condizioni meteo?
Come ricorda il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus, “quando un albero cresce in modo naturale, tutte le sue parti (radici, tronco e chioma) sono ben coordinate rispetto alla forza e potenza degli agenti atmosferici”.
Il problema, dunque, avviene soprattutto quando parliamo di alberi in ambiente urbano. Se da una parte al crollo di queste gigantesche piante contribuisce la scarsa manutenzione del verde, dall’altra ci sono motivi ben più pratici che andrebbero affrontati e risolti per evitare nuovi, inevitabili crolli in futuro.
Alberi caduti: le cause
Intanto, affinché un pino domestico cresca in condizioni ottimali arrivando a vivere anche 250 anni, servono le condizioni adatte. A partire dal terreno: quello ideale è sabbioso, perché quello troppo compatto o argilloso crea serie difficoltà alla crescita dell’albero.
Il risultato? Le radici fanno fatica espandersi e spesso causano delle pericolose deformazioni sul manto stradale, come purtroppo sta già avvenendo a Roma, ad esempio, sull’Ostiense o sulla Cristoforo Colombo. Il sollevamento dell’asfalto, unito alle già numerose buche stradali, rischia di provocare conseguenze drammatiche.
Inoltre, se questo tipo di albero viene prima fatto crescere in vaso in un vivaio e poi trapiantato altrove si rischia di non permettergli di irrobustirsi durante la crescita visto che questa operazione comporta l’amputazione delle radici orizzontali.
La soluzione è sostituirli
La soluzione per evitare cedimenti improvvisi come quelli avvenuti di recente, secondo molti esperti, sarebbe la sostituzione dei pini domestici con altri alberi più robusti e resistenti e privi del problema legato alle radici come i cipressi o i bagolari.
Un lavoro non da poco: in città sono stati censiti circa 11 mila esemplari di pino domestico presenti nelle alberature stradali, mentre in totale sono circa 120.000 i pini in tutta Roma.
(foto @kikapress)