Il suo è uno dei segreti meglio mantenuti dell'editoria italiana: Elena Ferrante, pseudonimo di una misteriosa scrittrice, ha incantato l'Italia e non solo con una serie di romanzi diventati best seller in tutto il mondo (nel 2015 Storia della bambina perduta è stato inserito dal New York Times tra i dieci migliori libri dell'anno) e da cui ora verrà tratta una serie tv, prodotta da HBO e diretta da Saverio Costanzo.
Dalla quadrilogia di Elena Ferrante (“L’amica geniale”, “Storia del nuovo cognome”, “Storia di chi fugge e di chi resta” e “Storia della bambina perduta”) verrà quindi tratto un racconto televisivo che seguirà le due amiche Lila Cerullo e Elena Greco dall'infanzia tra i vicoli di Napoli fino all'età matura.
Al New York Times la sempre riservatissima Elena Ferrante ha concesso una lunga intervista nella quale parla dei suoi romanzi, di Napoli e dell'avventura della trasposizione televisiva che sta affrontando in questo periodo.
"I personaggi, il quartiere lasciano il mondo dei lettori per entrare in quello molto più vasto dei telespettatori, incontrano persone che non hanno mai letto di loro e che per circostanze sociali o per scelta non l'avrebbero mai fatto. E' un processo che mi intriga", ha dichiarato la scrittrice, che poi ha spiegato come intende partecipare alla stesura della sceneggiatura e alle riprese.
La Ferrante parteciperà all'allestimento del set e alla sceneggiatura, sempre rigorosamente via mail: lo aveva annunciato Costanzo ed ora la Ferrante lo conferma ("Leggo i testi e mando note dettagliate"). I casting invece non l'hanno vista coinvolta in prima persona, anche se la scrittrice al NY Times ha detto la sua sulle bambine che dovranno interpretare Lila e Elena: "i bambini attori ritraggono i bambini come gli adulti immaginano che dovrebbero essere. I bambini che non sono attori hanno qualche possibilità di uscire dallo stereotipo, specialmente se il regista è capace di trovare il giusto equilibrio tra realtà e finzione"
Il primo ciak della serie evento sarà quest'estate: e chissà che sul set, opportunamente camuffata, non si faccia viva anche Elena Ferrante?