Marte, la seconda stagione su NatGeo in bilico fra scienza e fiction

Un domani la vita degli esseri umani potrebbe spostarsi su Marte: oggi è una realtà che appare tangibile solo agli appassionati di fantascienza, ma tra non molto (relativamente parlando) potrebbe riguardare tutti noi.

Se ne parla nella seconda stagione di MARTE, la serie tv prodotta da Ron Howard e Brian Grazer che unisce fiction e realtà, scienza e drama, in 6 puntate che andranno in onda da giovedì 22 novembre su National Geographic.

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Questa seconda stagione prende il via dall’eterno conflitto tra scienza e profitto, tra esplorazione e interessi economici. Una volta diventata una specie interplanetaria, l’umanità riuscirà a spezzare questa catena o ripeterà gli stessi errori anche nel nuovo mondo?

Scioglimento dei ghiacciai, trivellazioni, innalzamento del livello dei mari: MARTE traccia un parallelo tra cosa sta accadendo oggi e cosa potrebbe accadere in un domani neanche troppo ipotetico. La serie annovera anche interviste a esperti e scienziati che accompagnano lo spettatore alla scoperta delle sfide e delle opportunità che attendono l’umanità sul pianeta rosso. Tra questi Elon Musk, CEO di Space X, Ellen Stofan, ex capo ricercatore della NASA, Naomi Klein, premiata giornalista, scrittrice e attivista impegnata contro il cambiamento climatico.

Questa la sinossi della seconda stagione:

Sono trascorsi 5 anni dalla creazione del primo insediamento su Marte. E’ il 2042 e Olympus Town, la colonia fondata dalla International Mars Science Foundation, è ormai un sistema completamente sviluppato. L’agenzia spaziale sponsorizzata dal Governo non può però continuare a finanziarlo e decide di aprire la missione a investitori privati come la Lukrum Industries. Una decisione che comporta l’inizio di inevitabili tensioni tra gli scienziati e i nuovi arrivati.

Nel cast, Alberto Ammann (Narcos), Clementine Poidatz (Marie Antoinette), Sammi Rotibi (Batman v Superman, Django Unchained).