Il 27 luglio Netflix rilascerà la sesta stagione di Orange is the new black, la serie tv a metà strada fra il drama e la comedy che dal 2013 racconta la vita di un gruppo di detenute nel carcere di Litchfield, nel Connecticut.
Come qualcuno saprà, la serie è basata su una storia vera, quella raccontata dalla scrittrice Piper Eressea Kerman nel suo libro che si intitola proprio Orange is the new black: My Year in a Women’s Prison. Piper Kerman è la Piper protagonista e voce narrante della serie, dove il suo cognome si è tramutato in Chapman: c’è però anche una certa somiglianza fisica con Taylor Schilling, l’attrice che la interpreta, e sono tutte e due di Boston.
Iniziamo dalla storia di Piper Kerman: nel 1993 inizia una relazione romantica con una donna che trafficava eroina per un boss dell’Africa occidentale e rimane invischiata nel giro.Inizia a riciclare denaro proveniente dal giro di droga e finisce per essere condannata a 15 mesi di reclusione in un carcere di minima sicurezza del Connecticut.
Fin qui la storia è molto simile: anche la “vera” Piper era fidanzata con un uomo al momento dell’arresto, anche se in giovinezza aveva avuto solo storie con donne, che si chiamava Larry ed era uno scrittore (poi lo ha sposato).
Le affinità però finiscono qui: Piper Chapman ci viene dipinta come la tipica ragazza ricca che ha studiato e fa un lavoro assurdo, tipo produrre accessori per il bagno dai-da-te. Nella realtà, Piper Kerman era una donna che lavorava molto duramente come direttrice creativa, anche per pagarsi le spese legali.
La vera Piper e il fidanzato Larry non vanno in crisi, anzi lei trova di conforto leggere i suoi articoli sul giornale: nella serie è proprio un pezzo giornalistico ad incrinare il rapporto fra i due.
OISTB ha ruotato molto sulla storia Piper-Alex, l’ex fidanzata che la mette nei guai: nella realtà questa storia non era poi così importante ed è stata molto romanzata, anche perchè le due hanno passato nello stesso carcere solo 5 settimane. Idem per il rapporto con Red: la vendetta compiuta dalla cuoca nella prima stagione è inventata e tra le due è poi scattato un forte legame, tanto che il libro è stato dedicato anche a lei.
In generale, i rapporti fra detenute raccontati dalla vera Piper erano molto meno tragici e violenti: c’erano le “tribù” delle varie etnie, ma non si odiavano l’un l’altra e anzi si prendevano cura delle nuove arrivate.
Ovviamente, per far durare una serie ben sei stagioni un po’ di drammatizzazione era necessaria: prima o poi anche Piper Chapman uscirà di galera e a quel punto bisognerà capire cosa accadrà nella serie Netflix…